Atletico 2000: linea verde e sguardo al futuro
A pochi giorni dall’inizio dei campionati siamo andati a trovare Fabio Tabaretti (Resp. scuola calcio) e Andrea Palomba (DS), figure di riferimento di una delle società calcistiche dilettantistiche di rifermento del panorama romano: L’Atletico 2000 è ad oggi una delle polisportive più attive nel quadrante Est di Roma sulla crescita e la formazione agonistica dei ragazzi ed oggi abbiamo il piacere di farci raccontare il lavoro quotidianamente svolto da due uomini “di campo”, parola a Fabio ed Andrea.
Fabio Tabaretti
Si parla molto, soprattutto negli ultimi anni, di quanto sia importante far crescere i ragazzi, soprattutto i più piccoli, in un ambiente sano e che possa permettere la loro crescita nel migliore dei modi. Per voi quanto è importante il contesto in cui si lavora e ci sono delle regole/indicazioni specifiche per far sì che questo avvenga?
Sicuramente nel settore giovanile ed in particolare nell’attività di base, la crescita individuale dei ragazzi è l’obiettivo principale da perseguire. Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso la competenza e la programmazione dell’attività ed in particolare è necessario strutturare ed organizzare delle sedute di allenamento efficaci che tengano conto delle necessità dei bambini. Presupposto principale, imprescindibile, da applicare nelle sedute per favorire l’apprendimento è un’organizzazione dell’allenamento che mira a stimolare con continuità gli atleti in un clima propositivo riducendo il più possibile le pause di gioco e proponendo esercitazioni funzionali agli obiettivi tecnici. Oltre alle attività specifiche è altrettanto importante la comunicazione e la relazione che si instaura tra istruttore e bambini e tra compagni di squadra. L’istruttore assume un ruolo fondamentale in questo percorso formativo perché è colui che coinvolge, stimola, corregge e gratifica il bambino ed il gruppo durante lo svolgimento dell’attività. La società rivolge molta attenzione alla scuola calcio ed è per questo che ogni anno cerca sempre di
potenziare lo staff tecnico per migliorare l’offerta didattica e soprattutto perché c’è la consapevolezza di avere un ruolo fondamentale e decisivo nella formazione tecnica e nella cultura sportiva dei bambini.
Per poter creare un ambiente e un contesto sano e stimolante, quanto è importante parlare e discutere con i genitori dei ragazzi, che, purtroppo, in molti casi, mettono molta pressione o comunque sono molto legati alla carriera del proprio figlio. Bisogna lavorare anche su questo?
Il genitore e tutte le persone che stanno intorno al bambino hanno un ruolo fondamentale nell’agevolare e favorire l’apprendimento e la crescita del ragazzo. È proprio per questo che si deve stabilire un dialogo ed una collaborazione tra società e genitori. Durante l’anno vengono programmate delle riunioni informative con quest’ultimi e l’intero staff è sempre a disposizione per eventuali richieste di colloqui personali. La priorità nella scuola calcio resta il divertimento e la crescita dei bambini sotto tutti i punti di vista. Successivamente ed eventualmente, quando saranno più grandi, si potrà valutare se ci sono possibilità di carriera o meno.
Il lavoro, ovviamente, cambia da categoria a categoria, dai più piccoli ai più grandi. Quali sono le differenze tra questi mondi e come cambia il ruolo dell’allenatore nelle varie sezioni?
Nella scuola calcio ci sono quattro categorie: amici ai primi calci, piccoli, pulcini ed esordienti. Nei piccoli amici inizia la fase di socializzazione e di conoscenza sia la sperimentazione sia le attività sono principalmente tecnico- ludiche. Nei primi calci si inizia a stimolare il dominio della palla, le situazioni semplici di gioco e la collaborazione con i compagni ed inizia l’attività federale con le partite- confronto. Nella categoria Pulcini si prosegue l’addestramento in maniera più specifica, puntando a migliorare la padronanza della palla e la collaborazione con i compagni. Situazioni più complesse e consolidare gli schemi di base sono fondamentali per l’insegnamento. Nella categoria esordienti l’attività prevede di completare il percorso formativo dei bambini nella scuola calcio dal punto di vista dei concetti di gioco e dal punto di vista comportamentale e caratteriale consolidando il concetto di gruppo e cercando di far acquisire le competenze necessarie per l’attività agonistica. Nell’attività agonistica c’è la consapevolezza che si inizia un altro percorso, dove ci sono degli obiettivi di squadra e di società e dove il risultato conta maggiormente. Vi è anche una richiesta maggiore sotto l’aspetto dell’impegno, del comportamento e della disponibilità della collaborazione nei confronti dei ragazzi da parte dell’allenatore
Andrea Palomba
Come accompagnate i ragazzi di 16/17/18 anni nei vari trasferimenti o nelle varie trattive? Quanto è e importante la scelta del ragazzo messa a confronto con le idee e i programmi della società?
Ogni qualvolta una società professionistica o di categoria superiore si avvicina ad un nostro tesserato e ci contatta per esprimere il proprio interessamento, cerchiamo sempre di anteporre il bene principale del ragazzo in questione, relazionandoci con la famiglia e aiutandola nella corretta valutazione che potrebbe comportare una scelta importante sulla crescita calcistica del ragazzo e ancora di più dal punto di vista umano. Quando un giovane calciatore viene attenzionato, possiamo benevolmente considerare che il nostro apporto dal punto di vista tecnico e umano sia stato proficuo ed evidentemente sta arrivando per lui la possibilità di arricchirlo e provare a migliorarlo. Significa per i nostri ragazzi continuare a salire dei gradini, aumentare il proprio bagaglio di esperienza e provare a capire quanto si possa alzare la propria asticella. Noi siamo molto attenti alle evoluzioni in termini di crescita mentale dei nostri tesserati, consapevoli che nel mondo del calcio, come nella vita, la componente mentale sia fondamentale per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo si voglia perseguire e in questo ambito continuiamo a dare il nostro supporto anche quando i ragazzi lasciano la nostra società. Rimaniamo legati a loro e lo stesso si può dire dei ragazzi nei nostri confronti.
Vista l’enorme quantità di ragazzi che si trovano ogni anno a fare provini, avete una squadra di osservatori? Come vengono selezionati; in base alle esigenze, all’età e ovviamente alla bravura o anche da altri fattori?
La nostra è una società che lavora molto in collaborazione con tutta la parte tecnica del proprio organigramma. Abbiamo anche ragazzi che provvedono a fornirci segnalazioni su giovani promettenti di ogni età e categoria per il settore agonistico, ma ciò che sappiamo fare bene è lavorare di squadra affidandoci alle competenze interne e tramite il lavoro del team riusciamo ogni anno a portare in dote alle varie categorie elementi sui quali poter costruire rose interessanti e che, soprattutto, abbiano voglia di lavorare e migliorare con noi e grazie a noi.
Quanto è importante per voi, essere un vivaio di talenti per altre squadre, vi rende orgogliosi del lavoro svolto durante gli anni? Ci sono degli aspetti su cui vorreste lavorare in particolare legati alla permanenza di alcuni giocatori strappati, magari, da società di maggiore categoria?
Siamo una società che crede fermamente nella formazione e nel lavoro sul campo atto a migliorare le qualità e correggere le imperfezioni dei nostri tesserati ed è quindi ovvio che, quando i nostri tesserati riescono a mettersi in mostra in maniera importante cogliendo le attenzioni di società Professionistiche, ci riempie di gioia per loro ed è il riconoscimento di quanto anche il nostro lavoro sia stato proficuo. Qualora i ragazzi riescano ad avere la possibilità di entrare in prime squadre o categorie professionistiche, possiamo solo che esserne felici perché è il risultato di una serie di concetti portati avanti nella nostra società, ovvero lavoro, sacrificio, umiltà, abnegazione, educazione. Concetti senza i quali non si può emergere. Qualora qualche ragazzo dovesse nel corso del suo percorso decidere di lasciare l’Atletico 2000 per andare in un’altra società dilettantistica di settore giovanile potrei sicuramente interrogarmi sui perché, ma con la consapevolezza che come staff, nella nostra società, gli è stato dato sicuramente il massimo dei concetti calcistici e umani espressi e già citati, con il dispiacere che probabilmente non ha compreso che i gradini da salire sono ben altri.
Che obiettivi avete, visto gli ottimi risultati della scorsa stagione, per quella che verrà? Come è stata sviluppata la preparazione durante questa estate? Siete soddisfatti?
La stagione 2023/2024 è alle porte e ci stiamo avvicinando con entusiasmo e curiosità. Ogni gruppo e categoria ha affrontato la parte iniziale partecipando al ritiro dove il lavoro atletico e tecnico sulle squadre è stato importante da parte dello staff che ha approcciato veramente con tanto impegno e professionalità senza lesinare energie e competenze. I ragazzi hanno capito la passione che ci spinge e che quanto stiamo introducendo è solo a loro esclusivo beneficio. Solitamente non mi guardo mai alle spalle perché preferisco pensare al futuro e quindi penso alla prossima stagione con curiosità e trepidazione, tenendo conservate le emozioni di ogni tipo che mi ha lasciato l’anno appena passato. Ora si apre un altro capitolo calcistico e l’obiettivo di ogni gruppo è migliorare quanto fatto in passato, perseguendo con caparbietà la ricerca del risultato partita dopo partita. Vogliamo vedere in campo i principi che ci contraddistinguono, ovvero tenacia, senso di appartenenza, sano agonismo nel rispetto di avversari e regole e provare sempre ad andare oltre l’ostacolo, il tutto nel rispetto di ciò che il campo, come sempre, ci dirà.