La sostenibilità è sostenibile? Il CNEL fa il punto su ESG e imprese

Associazioni di categoria, sindacati ed istituzioni insieme nella tavola rotonda organizzata dal CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) il 1 febbraio per mappare lo stato dell’imprenditoria italiana e gli obiettivi ESG. L’evento, moderato da Vincenzo Manfredi (Pubblic Affairs director G2R Consulting), si è concentrato sulla transizione Green e sullo stato del nostro sistema produttivo. La nuova normativa promossa dall’Unione Europea sul Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD amplierà la fascia delle imprese soggette agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, integrandola nella relazione finanziaria annuale e ponendo nuove sfide anche le PMI.
Il prof. Emilio Barucci, professore del Politecnico di Milano, presentando il lavoro di ricerca dell’Ateneo al CNEL tinteggia un quadro di ombre e luci: “Le informazioni sono ancora molte poche, solo 141 imprese nel 2022 hanno fornito informazioni sulla DNF (Dichiarazione non finanziaria). La reportistica è ancora scarsa per alcuni voci, mentre per altri dati abbiamo maggiori informazioni significative, come la questione sulle emissioni. Metà delle aziende ha un comitato ESG mentre ancora la cultura sul dato è modesta”. La questione della sostenibilità implica una riflessione sugli standard comuni di valutazione europea, riuscendo a strutturare un linguaggio comune, comparabile e misurabile.
“Nel 2018 esistevano solo tre società che avevano applicato la DNF” spiega Guglielmina Onofri, Responsabile Divisione Informazione della Consob. “Il processo” continua Onofri “è molto lento. La normativa europea ha dato un notevole impulso grazie ad un nucleo d’informazione comparabile, attraverso l’introduzione dei criteri EFRG. C’è una necessità di condividere questi dati con tutti gli stakeholders”.
Tavola rotonda CNEL: cosa è davvero sostenibile
La problematica della sostenibilità non riguarda soltanto il tema delle informazioni ma in più in generale l’essenza e le basi strutturali che devono essere poste alla base del concetto di sostenibilità. Per Gian Franco Giannini Guazzugli, Presidente del Forum Finanza Sostenibile, la questione sulla normativa deve lasciare spazio ad una domanda originaria e preliminare: cosa può essere definito come sostenibile? “Dobbiamo capire” sottolinea Guazzugli “cosa sia sostenibilità e cosa non lo sia. Esiste un fenomeno di Greenwashing, in alcuni casi anche non voluto per la mancanza di chiarezza delle norme. Un problema della PMI, ad esempio, è la difficoltà di reperire figure professionali su questi temi e a fornire i dati richiesti dalla legge”.
Tra i nodi cruciali, emerge con chiarezza dalla tavola rotonda del CNEL, la necessità di valorizzare con nuovo slancio l’ultimo tassello del trittico pillar ESG, la Governance d’impresa. “Se del tema Environmental e Social” continua Guazzugli “se ne parla molto, la G invece nel settore risparmio è sconosciuta, ma se non affrontiamo il nodo Governance non possiamo arrivare a nessun risultato”.
Il dibattito sulla Governace
Proprio sulla valorizzazione della Governance Assoholding, associazione di categoria delle Holding italiane, ha dedicato una specifica ricerca. Evidenzia il presidente dell’Associazione, Gaetano De Vito, intervenendo alla tavola rotonda del CNEL: “L’approccio alla Governance non può essere considerato ormai solo nell’ambito del concetto di sostenibilità ma deve basarsi su un approccio rigenerativo. Come Assoholding stiamo sviluppando un programma di ricerca per valorizzare l’attività di coordinamento e gestione di una Regenerative Governance in grado di coinvolgere tutti gli stakeholders nelle decisioni strategiche dell’impresa. Una nuova organizzazione degli strumenti gestionali permetterà anche alle PMI di poter attrarre sempre più talenti e professionalità di valore”.
La sostenibilità può essere allora valutata in un quadro di prospettiva storica? L’ambientalismo sembra allora riproporre una nuova centralità della politica intesa come la funzione di selezionare e perseguire obiettivi specifici selezionati sulla base di una visione di lungo periodo. Come sottolineato da Giovanni Orsina, professore della School of Government della Luiss, se a partire dagli anni 70’ si è venuta concretizzando una crisi del politico, oggi si evidenzia “un processo di ri-politicizzazione nel quale deve essere inserito anche il tema della sostenibilità ma esiste una sorta di sconnessione tra una posizione pragmatica e quella del dibattito pubblico. Che cos’è allora una sostenibilità sostenibile?”