A Catania “flash mob bis” pro manifesti Ikea

di Andrea Spinello
Un’iniziativa in contrasto con la Costituzione. Così il Ministro Carlo Giovanardi aveva etichettato l’idea di ritrarre su cartelloni pubblicitari due persone dello stesso sesso che, mano nella mano, appaiono desiderose di recarsi in un centro commerciale della catena svedese Ikea che si professa “aperta a tutte le famiglie”, come recita lo slogan. La provocazione, partita da Catania per il lancio dell’unico store siciliano, non era andata giù al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, che aveva apostrofato duramente la campagna sottolineandone l’estraneità rispetto ai dettami della Carta del ‘48.
Per tutta risposta, il 30 aprile coppie di fatto etero e gay, utenti dell’Ikea catanese, avevano organizzato, sfruttando un tam tam partito da Facebook, un “flash mob” all’insegna del bacio libero di fronte all’ingresso della sede etnea del colosso dell’arredamento. Fra lo stupore e la sorpresa dei visitatori del punto vendita, ma senza registrare reazioni negative, decine di ragazzi si sono abbracciati e baciati per circa un minuto e poi sono entrati nel negozio mano nella mano. Stesse scene in contemporanea avvenivano nei centri Ikea di Roma, Torino, Milano e Rimini, tutte città coinvolte nei “flash mob” generati sull’onda del lancio pubblicitario dello store catanese.
Il capoluogo etneo si è reso dunque protagonista di un atto simbolico di tolleranza e rispetto, lontano dallo stereotipo imperante che etichetta il popolo siciliano tutto “coppola e mascolinità”. Sull’onda del successo dell’iniziativa del colosso svedese (replicato successivamente dall’azienda Eataly), anche la catena Iperfamila ha adottato una linea pubblicitaria aperta a “tutte le famiglie” (due cavatappi che si tengono per mano) e così l’Arcigay catanese, nel giorno dell’inaugurazione della prima sede ufficiale provinciale, ha dato appuntamento ai suoi aderenti davanti l’ingresso del nuovo punto vendita, dando vita a un nuovo “flash mob”. Una nuova iniziativa che ha assunto un significato particolare in quanto è avvenuta in corrispondenza della conclusione della settimana contro l’omofobia. Ancora una volta nessuna reazione stizzita, nessuna contestazione. Forse hanno destato più clamore le esternazioni di Giovanardi che le immagini, fotografate o reali, di coppie dello stesso sesso mano nella mano. Da Catania sembra essersi aperta una nuova strada verso la tolleranza: chissà che non incroci i corridoi del Parlamento che ultimamente ha perso una nuova occasione per legiferare in modo bipartisan contro l’omofobia, a dispetto degli episodi di discriminazione e violenza che si succedono quotidianamente.