Sicilia. Cancellati ventotto punti nascita

Adesso è ufficiale. I tagli alla sanità proseguono e stavolta a farne le spese saranno i neonati siciliani. L’ultima gazzetta ufficiale siciliana stabilisce che i punti nascita nosocomiali dovranno essere ventotto in totale e i relativi ospedali non dovranno andare sotto le cinquecento nascite annuali.
Nel nuovo provvedimento verranno tagliate anche alcune eccezioni (come era prevista nella bozza iniziale) come Bronte, Mussomeli, Nicosia, Santo Stefano di Quisquina e Corleone, e verranno introdotte multe per chi sfora il limite del 20 percento di parti cesarei.
Anche alcune strutture private – Gibiino, Falcidia e la Casa di cura Gretter/Lucina – saranno adibite ai parti.
Le strutture pubbliche che potranno operare tranquillamente nel settore delle nascite saranno le seguenti: Acireale l’Ospedale S. Marta e S. Venera, a Biancavilla l’Ospedale Maria SS Addolorata, e l’Ospedale Gravina di Caltagirone. Mentre i punti di secondo livello, dotati di servizi avanzati per l’assistenza di partorienti e neonati, sono: l’ospedale ARNAS Garibaldi, Cannizzaro di Catania e il Policlinico Vittorio Emanuele.
Il provvedimento normativo, di certo, produrrà degli effetti consistenti tra l’opinione pubblica. Cortei e scioperi sono previsti contro questa “neonata” legge.
di Mirko Tomasino
9 gennaio 2012