All’Università di Palermo arriva la posta certificata

di Giovanni Chinnici
All’Università di Palermo diventa obbligatorio comunicare per posta elettronica. Obiettivo: velocizzare la macchina amministrativa, snellire le procedure e risparmiare carta, inchiostro, costi di affrancatura. E per le comunicazioni con valore legale arriva la posta certificata. “Efficacia, economicità ed efficienza possono essere infatti perseguite, senza alcun aggravio di spesa, utilizzando le opportunità offerte dalle tecnologie”, dice al portale della stessa il rettore Roberto Lagalla. Nell’attesa che ogni ufficio dell’amministrazione centrale venga dotato di una casella Pec, la posta in uscita e in entrata è gestita dall’Archivio e protocollo, che si occuperà di smistare le comunicazioni ai singoli uffici.
Così succede nei singoli centri di spesa, dove il referente Pec smisterà la posta ai vari destinatari. La posta elettronica tradizionale, non certificata, (con estensione unipa) diventa adesso il canale obbligatorio tra gli uffici interni dell’amministrazione centrale, e per comunicare con docenti e personale tecnico-amministrativo, oltre che per rispondere alle richieste di informazioni degli utenti. Anche qui, regole rigide per evitare l’uso della carta: la stampa delle mail è consentita soltanto al responsabile del procedimento amministrativo, che deve archiviare gli atti. Tutto il personale, docente e non docente, ha l’obbligo di accedere alla casella unipa almeno una volta al giorno. Un passo avanti notevole che tutti si augurano possa fungere da apri pista anche verso un miglioramento dei servizi forniti all’utenza, spesso vittima di lunghi turni anche per ritirare un semplice documento.