Inchiesta Milano, il discorso di Sala: «Io ci sono e ho le mani pulite»

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha tenuto ieri un discorso in consiglio comunale, in risposta ai risultati dell’inchiesta della Procura della città sulla gestione dell’urbanistica.
L’accusa mossa è stata quella di speculazione intorno ai grandi progetti urbanistici di Milano.
Ma nonostante l’ipotesi delle dimissioni, Sala ha ricevuto domenica la fiducia del Pd. Soprattutto, durante il discorso in consiglio comunale, non ci sono state dimissioni e il primo cittadino ha anzi difeso le proprie scelte, compiute durante il mandato, iniziato nel 2016.
«Ho pensato seriamente a non andare avanti a causa di una inchiesta che è fonte di grandissima sofferenza», ha dichiarato, aggiungendo poi: «Ci ho pensato mille volte, ma come faccio a lasciare una città che ha bisogno dell’aiuto di tutti?».
Non vi è stata in sostanza alcuna autocritica, neanche in merito alle questioni più controverse, come la “verticalità” di Milano (la costruzione di edifici molto alti e grattacieli). A tal proposito, Sala ha infatti affermato di aver voluto liberare più spazio per parchi e altre strutture, citando anche il giudizio piuttosto positivo di Legambiente Lombardia sul consumo del suolo, inferiore rispetto alle altre città italiane.
Facendo anche riferimento al predecessore Giuliano Pisapia, Sala avrebbe poi evidenziato un certo miglioramento di Milano grazie al centrosinistra.
In generale, ha alzato le mani affermando che: «non tutto ciò che abbiamo tentato ha il crisma della perfezione» e «si può sempre fare di meglio».
Amareggiato dall’inchiesta, ha poi sfidato: «Sta bene a chi governa o ambisce a governare una città o un Paese che indagini riservate diventino pubbliche? Ricordo a chi approfitta, politicamente, di situazioni come quella che la mia amministrazione sta vivendo: oggi a me, domani a te».
A conclusione del discorso, il sindaco Sala si è poi detto motivato a fare il proprio dovere e «a proseguire con l’incarico che i milanesi ci hanno affidato».
Mancano due anni al prossimo appuntamento elettorale per Milano, per cui si preannuncia una campagna elettorale permanente. Il grande dubbio però è: terrà la maggioranza di Sala fino ad allora?