Cina: la nascita dell’Esercito Popolare di Liberazione

Quest’anno in Cina si celebra il 98° anniversario della Giornata dell’Esercito, conosciuta come 建军节 (jiànjūn jié). Non soltanto un giorno di festa, ma un’occasione unica per riflettere sull’importanza delle forze armate nel mantenimento della sicurezza e della sovranità nazionale.
Il 1 agosto 1927 l’Esercito Popolare di Liberazione(EPL) si sollevò a Nanchang per ribellarsi al governo dell’epoca e sancire la lotta della nazione per la conquista dell’indipendenza. La data non è un caso, segna invece l’inizio di una lunga storia di resistenza e sacrificio che giunge fino ad oggi. Vediamola insieme…
Storia di una sovranità nazionale conquistata
All’inizio del Novecento la Cina era fragile dal punto di vista geopolitico. Per secoli era stata governata dall’Impero Qing, vecchio, corrotto e incapace di modernizzarsi. Nel 1911 finalmente viene proclamata la Repubblica di Cina, guidata da Sun Yat-sen (Kuomintang), ma i problemi restano.
La mancanza di un controllo reale e di un esercito di Stato minano continuamente l’ordine interno. La Cina diventa preda facile delle potenze europee che si insinuano nel territorio e obbligano il Paese ad aprirsi al commercio. Le condizioni dei cittadini cinesi non sono delle migliori, il malcontento regna e cresce il senso di frustrazione della popolazione.
Dopo il 1916 la Cina crolla in un periodo di grande instabilità: la morte del presidente Yuan Shikai, lascia un vuoto di potere che nessuno è in grado di colmare. La regione si frammenta sotto diversi signori della guerra e inizia a diffondersi il sentimento di rivalsa. Soprattutto tra intellettuali e pensatori si cercano soluzioni.
Il KMT e il PCC
A dare risposte ci penseranno due movimenti il Partito comunista cinese (PCC), intenzionato a eliminare il sistema feudale con una rivoluzione proletaria e il Kuomintang(KMT), una forza nazionalista che vuole unificare la Cina sotto ad un unico governo stabile e centrale. Inizialmente collaborano e formalizzano la cosiddetta Prima Unità Nazionale, per combattere i signori della guerra e ottenere un’unica Cina.
Ma nel 1927, Chiang Kai-shek rompe l’alleanza con il massacro di Shangay: inizia la guerra civile. Il Partito comunista si organizza e tenta una rivolta armata a Nanchang (provincia di Jiangxi). A capo della sommossa ci sono Zhou Enlai, He Long, Ye Ting, Zhu De e Liu Bocheng, tutti futuri leader militari del PCC.
Anche se la rivolta fallisce militarmente, il 1 agosto rimane un giorno storico, l’inizio di qualcosa di più grande e soprattutto la creazione di un esercito dell’Armata Rossa Cinese, che sarà il nucleo originario dell’EPL.
Da Armata Rossa a EPL
L’Armata Rossa conobbe grande splendore. Sotto la guida di Mao Zedong e Zhu De si scontrò a lungo con il KMT. In particolare tra il 1934-1935, la storia cinese ricorda uno degli eventi più importanti nella consolazione dell’esercito cinese.
Più di 80.000 soldati comunisti partono a piedi dal sud della Cina e attraversano oltre 9.000 km di montagne, fiumi, paludi e territori nemici per salvarsi e trovare una nuova base sicura nel nord. Chi non è motivato non sopravvive. Rimane quindi un piccolo nucleo, ma più compatto, il punto di partenza della riorganizzazione dell’Armata.
Durante la Seconda guerra sino-giapponese (1937–1945), l’Armata Rossa coopera temporaneamente con il KMT contro il Giappone. E soltanto alla fine della guerra civile (1949) viene riorganizzata e ribattezzata Esercito Popolare di Liberazione. Simbolo che qualcosa è cambiato, perchè qualcosa si è costruito: la storia di un esercito nazionale, la storia di un Paese.