Erdogan: il Sultano di Kasimpasa

C’era una volta una società in cui la mistica del cellulare regnava sovrana, dove l’informazione otto volte su dieci veniva dipinta in maniera diversa dalla realtà poiché i professori di storia vennero sostituiti da influencer che un giorno si occupavano di far promo ad uno smalto su Tik Tok ed il giorno dopo spiegavano l’andamento del conflitto in Ucraina…ma veniamo alle cose serie.
Il fumetto…ponte tra cultura e giovani lettori.
La cultura non è un gioco anzi…dovrebbe essere l’ancora di salvezza per la specie umana e uno degli impegni delle case editrici dovrebbe essere quello di avvicinare il pubblico più giovane alla conoscenza con ogni mezzo possibile a loro disposizione. Concentrandoci ad esempio sulla geopolitica: di saggi ne girano tantissimi, ben fatti, scritti con i piedi, superficiali o mattoni dettagliatissimi ma c’è un recente capitolo editoriale che sta prendendo piede: le grapich novel.
Come redazione avevamo già avuto modo di testare quest’esperimento con un volume su Jan Palach; oggi attraverso le mani di Can Dundar e l’illustrazione di Anwar la nostra attenzione la spostiamo su un’opera edita per la casa editrice Nutrimenti: Erdogan. Il nuovo sultano.
Erdogan, la sua politica e la figura della Turchia nello scacchiere mondiale rientrano probabilmente nelle tematiche più calde degli ultimi anni e fortunatamente il fumetto non si pone come obiettivo quello di fare focus su un preciso argomento legato ad Erdogan ma di raccontarne la sua ascesa avvicinandosi così non tanto ad un libro di saggistica ma ad un capitolo di un manuale di storia contemporanea.
Si parte dalla gioventù divisa tra le pagine del Corano e la rincorsa ad un sogno dietro un pallone di cuoio ( per la cronaca…ci fu anche un interesse del Fenerbache), il difficile, seppur fondamentale, rapporto con il padre ed una povertà che lo spinse per le strade del quartiere a vendere focacce.
Nella narrazione non può mancare quel 21 settembre del 1969 e l’attentato a Mustafa Biligi che, unito all’ammirazione giovanile per Necmettin Erbakan, sarà il motorino d’accensione effettivo della macchina politica di Erdogan.
Evidente, nelle vignette, è la potenza oratoria nei comizi adornata dai versetti dei poeti mediorientali (da Necip Fazil Kisakurek a quella di Ziya Gokalp) che, unita alla perseveranza e ad una strategia così articolata da spaccare l’opinione pubblica sin dai primi passi nel panorama politico, portò Erdogan a posizionarsi nei palcoscenici internazionali.
Si fatica, ancora oggi, a trovare l’esatta chiave di lettura di Erdogan, risulta essere uno dei personaggi politici più complessi e discussi al giorno d’oggi, Erdogan. Il nuovo sultano, non potrà che aggiungere tasselli fondamentali per farsi un’idea più chiara della posizione di rilevanza che ha avuto, sta avendo ed avrà nei prossimi anni a venire il presidente turco.
Articolo a cura di Benedetto Harb