Siria, testimoni: ”Ad Hula esecuzioni sommarie”
Dalle dichiarazioni, raccolte dall’Onu, dei testimoni della strage di Hula, dove ricordiamo hanno perso la vita 108 persone (dei quali 49 erano bambini e 34 donne) è emerso che alle cannonate dei carri armati dell’esercito erano seguite numerose “esecuzioni sommarie” a colpi d’artiglieria ed anche a coltellate. Così sono morti tutti quei civili siriani che, secondo i testimoni, sono stati uccisi dai miliziani Shabiha filo-governativi.
Assad ha risposto alle dure parole, arrivate dalla quasi totalità delle autorità internazionali, puntando il dito contro un fantomatico terrorismo usato già in passato per coprire i crimini del regime.
Oggi l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu ha inoltre aggiunto, commentando le testimoniane dei presenti alla strage, che quanto successo a Hula è gravissimo ed è il frutto di vere e proprie esecuzioni sommarie casa per casa.
La reazione di molti paesi come detto è stata dura, così oggi molte capitali occidentali hanno espulso il loro rispettivo ambasciatore siriano. La prima nazione a farlo è stata l’Australia, poi è arrivata l’iniziativa concordata a livello europeo con la cacciata dei rappresentati siriani in Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna mentre in Olanda l’ambasciatore siriano è stato dichiarato “persona non grata”. Anche oltre oceano Atlantico il Canada, che ha espulso tutti i diplomatici siriani a Ottawa e gli Stati Uniti hanno aderito alla protesta. Nella capitale statunitense è stato espulso l’incaricato d’affari ad interim Zuheir Jabbour, il più alto diplomatico siriano presente a Washington da quando, l’ambasciatore Imad Mustafa era stato richiamato a Damasco “per consultazioni” lo scorso mese di ottobre.
Anche il ministro egli Esteri russo, Serghei Lavrov, in una telefonata con Kofi Annan (che oggi ha incontrato Assad) ha affermato di pensarla come l’inviato speciale delle Nazioni Unite ovvero che: “la violenza deve esser fermato ora non domani”.
Il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi dopo aver giustificato l’espulsione dell’ambasciatore siriano da Roma affermando che: “Agli orrori di Hula occorreva reagire con un messaggio forte e inequivocabile al regime di Damasco”, ha aggiunto: “Siamo profondamente insoddisfatti per la mancata applicazione del Piano Annan da parte del Governo siriano. Le violenze devono cessare immediatamente e completamente e tutti i punti previsti dal piano congiunto di Lega Araba e Nazioni Unite devono essere rispettati, a cominciare dal libero e incondizionato accesso per le organizzazioni umanitarie”.
Il Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Jean Claude Mignon ha invece dichiarato: “Sono molto addolorato dalle tragiche notizie che giungono dalla Siria e che l’Alto commissario per i diritti dell’Uomo dell’Onu ci trasmette. Tanto più che la maggior parte delle persone decedute nel massacro di Houla non sono combattenti ma cittadini inermi e innocenti, vittime di esecuzioni sommarie. In un simile clima di violenza e impunita’ non si può parlare di processo di transizione democratica. Ecco perché ritengo assolutamente prioritario l’immediato cessate il fuoco. Mi appello a tutte le parti in causa perché venga rispettato. Il piano di Kofi Annan e’ ancora oggi l’unica via d’uscita alla crisi umanitaria che colpisce cosi’ brutalmente la Siria e che ha già fatto troppe vittime. È, quindi, indispensabile creare le condizioni necessarie perché Annan riesca a realizzare il suo piano di pace”.
Enrico Ferdinandi
29 maggio 2012