Nel corso delle elezioni la situazione si era fatta meno tesa ma il malcontento del popolo egiziano, che da mesi protesta contro il governo fatto da ex generali di Mubarak e contro la nomina al potere di Kamal el Ganzuri come nuovo capo del governo è tornata a farsi viva nella giornata di ieri.
Centro delle proteste è la piazza simbolo del crollo del regime di Mubarak, piazza Tahrir (Cairo) dove ieri dopo scontri cruenti hanno perso la vita almeno dieci persone e ne sono rimaste ferite, secondo fonti mediche, circa 500. Fonti ufficiali hanno comunicato la morte di 8 persone ed il ferimento di 300. Gli scontri si erano fatti più accesi già da ieri mattina quando un manifestante sanguinante aveva comunicato agli altri di esser stato fermato e percosso dai soldati del governo. Ciò avrebbe provocato la rabbia dei suoi amici che hanno reagito lanciando pietre contro i militari che hanno risposto con spari in aria e cannoni ad acqua. Gli scontri sono poi degenerati.
Il premier Kamal el-Ganzouri, nel corso di una conferenza stampa ha poi dichiarato: “Chi ha sbagliato deve pagare, i fatti di ieri saranno giudicati dalla magistratura. Non faremo ricorso alla forza per disperdere le manifestazioni pacifiche. Ieri l’esercito non ha fatto uso di pallottole per disperdere il sit-in”.
di Virginio Sapio
17 dicembre 2011