La Romania e le presidenziali, vince Nicusor Dan.

Nicusor Dan, il candidato centrista pro Europa si è espresso così alla stampa: ”Oggi ha vinto una comunità di romeni che desidera un cambiamento profondo della Romania. Che vuole istituzioni statali che funzionino, meno corruzione, più trasparenza. Una società del dialogo, non dell’odio”.
La tornata elettorale si è chiusa domenica 18 maggio e ha visto competere Dan, ex matematico ed ex sindaco di Bucarest, a Simion, candidato ultranazionalista e pro Trump.
Da record l’affluenza elettorale, il popolo rumeno è corso alle urne ed ha aggiudicato alle presidenziali del 2025 il record per partecipazione da inizio millennio, ovvero il 64,7%, 11,6 milioni di cittadini romeni hanno dato la loro preferenza.
La Romania vanta un istituzione detta AEP “(Autorità Elettorale Permanente”), quest’ultima ha il compito di gestione degli exit poll, dell’organizzazione elettorale, fornitura di analisi e stime statistiche, verifica finanziamenti ai partiti… Secondo i dati dell’AEP Dan ha ottenuto il 54,2%, Simion si è fermato al 45,8%.
Il nazionalista George Simion ha ammesso la sconfitta: “Vorrei congratularmi con il mio avversario, Nicusor Dan. Ha vinto le elezioni, e questa era la volontà del popolo rumeno”.
Boom di voti di giovani under 35, ma anche di donne, sono ancora in fase di conteggio i voti dall’estero, i quali difficilmente ribalteranno un risultato che porta un margine di 10 punti percentuali.
Lo storico Stefano Bottoni compie un analisi sul fatto che entrambi i due candidati, entrambi critici nei confronti del sistema, essendo arrivati al secondo turno vi sia una dimostrazione anche che i partiti tradizionali non hanno saputo fornire risposte adeguate all’elettorato: “È chiaro che qualcosa deve cambiare”-dichiara Stefano Bottoni-“L’unico modo per il sistema politico democratico di sopravvivere a questa crisi è quello di proporre qualcosa: che si tratti di una nuova coalizione, di nuove formazioni, di nuove idee, di una nuova governance… Penso che la democrazia rumena abbia una possibilità ora, ed è molto importante non perderla, perché potrebbe non essercene una seconda”.
È festa tra i filoeuropeisti:”Il paese vuole il dialogo, non l’odio”, è stato il commento a caldo di Dan stando ai media locali. “La Romania è tornata”, ha esultato l’eurodeputato romeno del Ppe, Sigfried Muresan. “Hanno perso Giorgia Meloni e l’estrema destra”, ha attaccato l’europarlamentare di Renew, Sandro Gozi.