Confesercenti: sconti sulla prima rata IMU 2013 per PMI e famiglie
Sconti sulla prima rata dell’IMU 2013 per PMI e famiglie. È’ questa la proposta di Confesercenti, che ipotizza un credito d’imposta in misura pari al maggior peso delle aliquote comunali rispetto allo 0,76% ordinario, considerando che il gettito 2012 sarà superiore alle previsioni (23 miliardi anziché 18).
La proposta di Confesercenti affonda le proprie radici nella volontà di contrastare concretamente il maggior carico fiscale che negozi e botteghe si sono trovate a sostenere rispetto all’ICI (+140%). I proprietari di questi immobili versano un’imposta 2012 di circa 1,8 miliardi di euro.
Da questo maggiore esborso economico per i proprietari deriva un forte rischio per le piccole e medie imprese che esercitano l’attività in un immobile in locazione, esposte alla comprensibile ma potenzialmente controproducente decisione del proprietario dell’immobile di compensare il maggior carico fiscale con l’aumento del canone di locazione.
Gli aumenti che, secondo Confesercenti, rendono eccessivamente onerosa l’IMU per negozi e botteghe sono: la base imponibile, il cui coefficiente è passato da 34 a 55, per un aggravio del 62% rispetto all’ICI; l’aliquota ordinaria (0,76% contro lo 0,664%), che pesa del 14% sul rincaro complessivo; le aliquote comunali (quella effettiva media è pari allo 0,97%).
Nel mirino di Confesercenti soprattutto il metodo utilizzato per il calcolo della quota erariale (0,38% dell’imponibile), che porta nelle casse dell’Erario 9 miliardi su 23 di gettito complessivo IMU. L’attuale sistema favorisce la tendenza ad incrementare le aliquote, dato che al Comune spetta un maggiore gettito, mentre, al contrario, disincentiva una riduzione, che graverebbe sul Comune stesso.
In sostanza, la proposta sarebbe quella di una nuova distribuzione IMU fra Stato e Comuni per non costringere questi ultimi ad alzare le aliquote, mantenendo allo stesso tempo una certa equità nell’applicazione dell’imposta, e l’azzeramento degli aumenti IMU nei Comuni su botteghe, negozi e locali destinati ad attività produttive, lasciando l’aliquota allo 0,76%.
La proposta, dunque, porterebbe a recuperare l’ammontare in sede di versamento della prima rata IMU 2013, attraverso lo sfruttamento dei 5 miliardi di gettito in più pagati nel 2012, sufficienti anche ad attuare sconti alle famiglie.
Giuseppe Ferrara
12 dicembre 2012