I principi DEI nell’impresa di domani: cosa sono e come implementarli
Economia
14 Ottobre 2024

I principi DEI nell’impresa di domani: cosa sono e come implementarli

di Damiano Rossi

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Un numero crescente di aziende sta sperimentando nuovi approcci per costruire organizzazioni più inclusive. I principi di diversità, equità e inclusione (DE&I) rappresentano valori imprescindibili che nessuna azienda può più trascurare.

Oltre al raggiungimento dell’uguaglianza sociale e al superamento di disparità di genere, assicurare pari opportunità e valorizzare le differenze è diventato un requisito essenziale per mantenere la competitività nel mercato globale. Nel 2020, il mercato globale dei DEI – cioè i dollari spesi dalle imprese per per gli sforzi legati ai DEI – è stato stimato a 7,5 miliardi di dollari e si prevede raddoppierà a 15,4 miliardi di dollari entro il 2026.

Ne parliamo con Donatella Visconti, Senior Expert in strategie di sviluppo e management aziendale, membro del Consiglio di Amministrazione di Monte Paschi di Siena e componente del Comitato Scientifico del Centro Studi Avanzati per l’Intelligenza Artificiale (CSAIA )

Qual è la definizione del concetto di diversità, equità e inclusione (DEI) e la sua implementazione nel contesto aziendale?

La DEI rappresenta una bussola fondamentale per le aziende moderne. La diversità, in tutte le sue forme, è il motore che alimenta l’innovazione e la creatività. Le aziende che garantiscono equità ed inclusione sono maggiormente in grado di rispondere alle sfide, acquisire i migliori talenti e garantire una migliore customer experience.

Negli ultimi anni, molte organizzazioni hanno compiuto passi da gigante per integrare diversità, equità e inclusione nelle loro politiche. L’equità assicura che ogni membro del Team abbia pari opportunità di contribuire e crescere, mentre l’inclusione garantisce che le voci di tutti siano ascoltate e valorizzate. Questi elementi, quando lavorano insieme, creano un ambiente dinamico e stimolante. I dipendenti diventano in tal modo stakeholder fondamentali e il coinvolgimento di giovani e donne all’interno delle strutture strategiche delle imprese rappresenta una grande ricchezza.

L’importanza di tale processi di riforma della governance aziendale è testimoniato anche dalla nuovo appuntamento del G7, il primo della storia, dedicato alla diversità ed inclusione…

La scelta simbolica di Assisi, un luogo universalmente riconosciuto per il suo messaggio di pace e fratellanza, credo abbia un impatto significativo sul modo in cui affrontiamo i temi dell’inclusione e della disabilità. Questo approccio non solo rende i temi dell’inclusione più visibili, ma trasmette anche un forte messaggio ai governi e all’opinione pubblica: la piena partecipazione delle persone con disabilità è un diritto che deve essere integrato in tutte le dimensioni della vita civile, sociale e politica.

L’impegno comune dei Paesi del G7 su questi temi può fungere da esempio e stimolo per altre nazioni, spingendo verso una maggiore cooperazione internazionale. Affrontare questioni come l’accessibilità universale, l’inclusione lavorativa e la valorizzazione dei talenti non riguarda solo i diritti delle persone con disabilità, ma anche il miglioramento delle società in cui tutti viviamo. Perché una società che si sforza di essere più inclusiva è una società che riconosce e valorizza la diversità come una risorsa per il benessere collettivo

Qual è il ruolo delle donne nei Consigli di amministrazione oggi, e quali progressi sono stati fatti in Italia?

L’Italia ha compiuto notevoli progressi: alla fine del 2023, la percentuale di donne nei Consigli di amministrazione delle società quotate ha raggiunto il 43,1%. Questo è un cambiamento significativo rispetto al 7% del 2011, anno in cui è stata introdotta la legge 120, nota anche come legge Golfo-Mosca. Tuttavia, la vera sfida rimane: dobbiamo lavorare affinché anche le donne raggiungano posizioni apicali, come quella di CEO, dove attualmente sono ancora sottorappresentate. La legge ha sicuramente aperto delle porte, ma è il momento di spingere per una vera parità.

I giovani che ruolo svolgono nel tessuto imprenditoriale italiano?

I giovani portano freschezza e nuove idee, elementi vitali per l’innovazione. Rappresentano il vento di cambiamento, e la loro presenza nei Consigli di amministrazione è cruciale. Le aziende devono aprirsi a queste prospettive per rimanere competitive. Investire nei giovani significa investire nel futuro dell’azienda stessa.

Quali passi pratici possono compiere le aziende per migliorare le politiche di DEI?

Le aziende devono adottare politiche chiare che promuovano la diversità nei processi di assunzione e nei percorsi di carriera. La formazione sulla sensibilità culturale e le iniziative per costruire un ambiente inclusivo sono essenziali. È fondamentale ascoltare le diverse voci all’interno dell’organizzazione per creare un vero senso di appartenenza. Solo così possiamo garantire che ogni membro dell’equipaggio si senta parte integrante della navigazione.

In modo dovrebbe evolversi la governance dell’impresa nel medio periodo?

 Spero in una governance più equa e rappresentativa, dove il talento venga valorizzato a prescindere dal genere, dall’età o dall’origine. La parità di genere e la valorizzazione della diversità non sono solo questioni etiche, ma rappresentano opportunità concrete per migliorare le performance aziendali e affrontare le sfide del mercato globale. La strada è lunga, ma sono fiduciosa che stiamo andando nella giusta direzione, spinti dalla determinazione di tutti coloro che credono in un futuro inclusivo e sostenibile. La DEI deve diventare parte integrante delle strategie aziendali, garantendo che la diversità non sia solo un obiettivo da raggiungere, ma una ricchezza da celebrare e un patrimonio da proteggere.