L’omaggio ad Antonio Paolucci dei Musei Vaticani
Ieri si è tenuto, presso i Musei Vaticani, l’omaggio all’illustre storico dell’arte ed ex Direttore Antonio Paolucci, scomparso lo scorso 4 febbraio a Firenze.
L’evento ha riunito amici, colleghi e collaboratori, che hanno voluto ricordare il Professore nel Salone di Raffaello, uno dei suoi artisti preferiti.
Oltre ai ruoli già nominati, Paolucci è stato Soprintendente a Verona, Mantova e Firenze, oltre che Ministro della Cultura. Ma la lista prosegue ancora, dimostrando la poliedricità della sua figura.
Il ricordo di Paolucci ai Musei Vaticani
Allievo di Roberto Longhi, Antonio Paolucci dimostra da sempre una profonda passione per l’arte sacra. Questa va sommata al suo immenso bagaglio storico-culturale, alla sua versatilità ed alle sue doti in materia di beni culturali e restauro.
Va ricordato infatti il suo ruolo di Commissario per il restauro della Basilica di San Francesco d’Assisi, in seguito al terremoto in Umbria del 1997.
Tutte qualità che portano Papa Benedetto XVI a nominarlo Direttore dei Musei Vaticani nel 2007, dove resta fino al 2016.
Terminato il mandato, si afferma anche come divulgatore su Rai 5, con il programma Il luoghi del Giubileo, che consolida ulteriormente i suoi rapporti con il Vaticano.
Lo stesso anno, entra a far parte degli storici e studiosi del Gruppo dei Romanisti.
Le altre esperienze professionali
Appena laureato, uno dei primi incarichi di Antonio Paolucci è presso il ministero della Pubblica Istruzione.
Nel 1995, è il primo ed unico storico dell’arte ad essere nominato ministro “tecnico” dei beni culturali, con il governo Dini.
Per quanto riguarda il mondo accademico, Paolucci tiene numerose lectio magistralis a Milano e scrive diverse monografie di storia dell’arte (una delle quali è sulla Pietà di Michelangelo).
Cura anche diverse mostre sul Rinascimento e collabora con molte testate giornalistiche fino al suo incarico presso i Musei Vaticani: ovviamente il Giornale dell’Arte, ma anche Il Sole 24 Ore e La Repubblica.
Le onorificenze ed il merito
Tutto questo è una dimostrazione della pluralità di ambiti in cui emerge il valore indiscusso del Professor Paolucci.
Un valore riconosciuto già nel 1996, anno in cui viene addirittura nominato Cavaliere della Repubblica.
Le onorificenze non terminano qui, infatti Paolucci riceve anche la cittadinanza onoraria in sei diverse città.
Ecco perché i Musei Vaticani hanno voluto creare un affettuoso ritratto sia professionale che umano di Paolucci, una mente fondamentale per la storia dell’arte italiana.