Al Guggenheim di New York il gioco di luci e ombre di James Turrell
Dal prossimo 21 giugno il museo omaggia l’artista cha ha firmato uno dei massimi esempi di land-art al mondo, il Roden Crater project
Il Guggenheim Museum di New York si trasforma per un attimo e rende omaggio a James Turrell, al maestro della luce, del colore e della percezione. Prenderà il via il prossimo 21 giugno una mostra piuttosto particolare, dal titolo “James Turell”, la prima che New York dedica a questo artista dal 1980.
Nel vuoto del cono rovesciato firmato Frank Lloyd Wright, grazie ad un gioco di luci e di ombre si cercherà di reinventare lo spazio facendo riferimento diretto alla più importante opera di Turrell, il Roden Crater project, considerato uno dei più grandi esempi di land-art al mondo e una esperienza senza precedenti per i visitatori.
Nel 1977 Turrell ha acquistato una intera area comprendente il cono vulcanico spento situato nel Painted Desert, non distante da Falgstaff, in Arizona. E nel 1979 ha iniziato i lavori per la realizzazione di complesse strutture architettoniche: camere ipogee che funzionano un pò come degli osservatori dove scrutare a occhio nudo fenomeni luminosi e celesti e fare sì che l’osservatore riesca a catturare la luce stellare e solare in tutta la loro bellezza.
Ad accompagnare questo particolare progetto (aperto al pubblico fino al 25 settembre e realizzato in collaborazione con il LACMA e il Museum of Fine Arts di Houston) saranno altri lavori dell’artista esposti nelle varie sale del museo. “E’ una collaborazione tra musei inusuale”, ha detto Alison De Lima Greene, curatore del Museum of Fine Arts di Houston, precisando che “ogni mostra che viene realizzata è concepita per mettere in evidenza un aspetto diverso delle opere di Turrell”.
Valentina Cordero
30 marzo 2013