Donato Carrisi: libri, mostri e tante novità!
Quando uno scrittore riesce a farsi seguire da orde di persone, anno dopo anno, ovunque egli vada e a qualsiasi evento culturale partecipi, qualcosa vorrà ben dire. Ma qui non parliamo di un fenomeno di massa qualunque, non siamo nel caso di un lampo passeggero che scrive l’ennesima trilogia rosa o young adult, per poi sparire dopo poco tempo perché nessuno si ricorda nemmeno il suo nome. No, qui stiamo parlando di un uomo, ma anche di uno studioso di criminologia, di uno Scrittore, di un pensatore profondo: Donato Carrisi, che con i suoi romanzi (che hanno valicato monti e oceani, arrivando anche nel resto dell’Europa con molto successo al seguito) ci fa conoscere dei volti inquietanti, disturbanti, reali, incredibilmente vicini alla nostra vita. Così, in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, questo scrittore ha incontrato i suoi lettori presso una sala accogliente e ben organizzata nelle luci e nelle immagini, per raccontare e quindi soddisfare le molteplici curiosità che ruotano intorno al suo ultimo romanzo, La ragazza nella nebbia.
In un turbinio di attesa e un po’ di sano timore (cosa avrebbe raccontato? Cosa avrebbe rivelato?), Carrisi è apparso dal fondo della sala ed è salito sul palco, dando inizio così al vero show. Nel susseguirsi delle slide, preparate ad arte, con i tempi e i colori giusti, si evince anche dalle sue parole quello che è chiaro ed incredibilmente fastidioso anche nel suo ultimo romanzo: nei grandi casi di cronaca nera, quando viene rapita una giovane ragazzina o peggio ancora un bambino, quello che interessa al “circo mediatico” non è trovare il vero colpevole, ma trovarne uno che sia credibile e successivamente usare tutti i mezzi a disposizione per trasformarlo in un mostro, in un essere umano capace delle peggiori crudeltà, mostrandolo a noi pubblico ignorante e stupido come noi per primi vogliamo vederlo. E dove si trova il problema? Carrisi sottolinea come spesso la fretta legata alla notizia che sfugge di mano anche alla polizia e ai detective, faccia sì che purtroppo si imbastisca un caso quando magari questo nemmeno ha le basi per nascere o, peggio ancora, si identifichi un soggetto colpevole, ma senza andare ad analizzare con troppa precisione il movente, le tracce lasciate sulla scena del crimine, la vita di questa persona, il suo alibi. Se però quest’uomo (o questa donna) si presta per qualsivoglia motivo, alla crudeltà dell’omicidio o del rapimento, allora poco contano questi dettagli: è stato lui, è stata lei.
Carrisi con questo discorso riesce così a collegarsi e a parlare anche di tutto il marcio che sta interessando il nostro paese, infervorandosi anche nel momento in cui tocca determinati argomenti: il suo modus operandi sul palco quasi ricorda quello di un opinionista, ma uno di quelli validi, che sanno ciò di cui stanno parlando. Dopo un intervento di un’ora, durante il quale nessuno ha osato né parlottare né tantomeno interromperlo, Donato Carrisi ha rivelato una gustosa notizia in anteprima: partiranno tra poco le riprese del film “La ragazza nella nebbia”, le cui riprese saranno curate proprio dallo scrittore, con l’aiuto di altri professionisti.
Viene dunque da chiedersi: ma c’è qualcosa che questo vanto italiano non sappia fare?