Museo Luzzati, Porta Siberia, Porto Antico: una terna irresistibile
«Alice: Per quanto tempo è per sempre?
Coniglio Bianco: A volte, solo un secondo»
La favola di Alice é stata qui presentata al grande pubblico in una duplice chiave: l’Alice luminosa, trasparente ed effimera di Emanuele Luzzati e quella onirica, simbolista e scientifico-naturalistica di Stefano Bessoni.
Un dualismo grafico che porterà lo spettatore nell’ universo di Alice, alla scoperta di quello strampalato mondo popolato dal Coniglio Bianco, il Gatto del Cheshire, il Cappellaio e il Bruco.
É stata inaugurata il 26 novembre presso il Museo Luzzati, lo stesso giorno che nel 1865 la fiaba di Lewis Carroll fu pubblicata per la prima volta dalla Macmillan Publishers Ltd di Londra. Un anniversario importante: 150 anni!
120 le opere di Luzzati: i bozzetti preparatori e fotografie di costumi e scenografie per il programma televisivo RAI Nel mondo di Alice del 1973, serie sceneggiata da Guido Stagnaro e interpretato da Milena Vukotic nel ruolo della protagonista, che inaugurò l’avvento del colore sul piccolo schermo, oltre i bozzetti preparatori inediti per l’illustrazione Alice nel Paese della Meraviglie, edito da Nuages, Milano, nel 1998.
Stefano Bessoni e presente con una trentina di personaggi e una ventina di illustrazioni tra bozzetti e schizzi, che con la rivisitazione Alice Sotto Terra (Logos edizioni, 2012) ha dato alla fiaba originalità mai vista, portando il lettore-visitatore in un viaggio onirico ricco di dettagli. Particolari che sono avvalorati anche da un attento studio scientifico e naturalistico come l’anatomia animale e l’entomologia.La voglia di vedere questa sua Alice mi porta da Lele Luzzati, per cui ho sempre provato una grande simpatia, oltre che una profondissima ammirazione per Emanuele non sono certo la sola.
I suo occhi, un po’ cinesi, gli donavano uno sguardo assente, che però sentivo come soffermarsi sull’anima, cosi il suo sorriso sornione e allo stesso bonario, mi faceva sentire ad un tempo capita ma anch e “pesata”. La sua dirittura morale, una lama d’acciaio, si poteva toccare con mano. Parlava sottovoce, ma la sua amabilità non gli impediva di parlare chiaro e la prima cosa che mi disse in questa conversazione nata tra noi per l’Artemobile, una mostra che Ellequadro fece nel 91 o 92, fu che non voleva essere chiamato artista, lui non era un artista, non si sentiva per niente tale, ma uno ‘scarabocchiatore’ e “quando vedo i lavori degli altri illustratori sono colto da profondi complessi d’inferiorità.” Era uno scenografo punto. Anni di paziente e sapiente lavoro, amore e grande passione, hanno poi permesso a Sergio Noberini, che gli ha dedicato la vita, di creare il Museo Luzzati.un sogno impossibile, costruito giorno dopo giorno ora dopo ora. La collocazione é splendida, situato com’è a Porta Siberia, piu esatto dire all’interno di porta siberia, un imponente bastione delle mura cinquecentesche, dall’architettura rigorosa che nulla lascia al ‘caso.
Il Porto antico si sa è sempre gioioso, ristoranti librerie bancarelle, negozi di musica, per non parlare dell’Acquario, del Galeone, insomma ha molto appeal. Secondo me la perla però è proprio il Museo Luzzati, un po’ perché è ubicato all’interno della splendida Porta Siberia appunto di rinascimentale memoria, e molto per i contenuti. Luzzati aveva dell’artista l’eterna fanciullezza, la voglia di giocare e la curiosità. Il Direttore Sergio Noberini è riuscito a mantenere quest’impronta e al Museo l’attività ferve sempre. Fino a settembre è aperta la mostra Alice, Emanuele Luzzati appunto e Stefano Bessone, per il 150° anno della prima edizione della fiaba di Lewis Carrol.. Per bambini e bambini grandi. Workshop, incontri, seminari completano sempre le mostre.
museo Luzzati a Porta Siberia
Martedì venerdi 10 -13 e 14- 18
Sab e domenica 10-18