Hayez, grande mostra in Piazza Scala a Milano

“L’artista più inoltrato che noi conosciamo nel sentimento dell’Ideale che è chiamato a governare tutti i lavori dell’Epoca. La sua ispirazione emana direttamente dal proprio Genio..” Giuseppe Mazzini, Pittura italiana moderna
Trentadue anni dopo la mostra che ha celebrato il centenario della morte di Hayez, il professor Fernando Mazzocca, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca di Brera e le Gallerie dell’Accademia di Venezia, ha promosso e curato l’esposizione in corso (7 novembre 2015 – 21 febbraio 2016) alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, che raccoglie circa 120 opere dell’autore del Bacio per eccellenza.
Il percorso espositivo si articola in dieci sezioni suddivise in ordine cronologico, ognuna delle quali introdotta da un totem dedicato agli approfondimenti tematici: lo scopo è quello di rievocare insieme la vita e il percorso creativo dell’artista. Infatti, visitando gli spazi, individuati da pannellature rubine tra una fornice e l’altra, si possono ammirare le opere del pittore: si passa dall’Hayez Neoclassico degli anni della formazione, trascorsi tra Venezia e Roma, all’Hayez protagonista del Romanticismo e promotore dell’unità culturale d’Italia, con Verdi e Manzoni.
La mostra si apre con una sezione dedicata agli studi dell’artista, brillante allievo di Antonio Canova: in questi anni, infatti, Hayez viene maggiormente influenzato dagli ideali dell’arte antica e rinascimentale, in particolar modo cerca di rifarsi alla grandezza di Raffaello. Tra le principali opere artistiche di questo periodo, spicca sicuramente la tela raffigurante Laocoonte e i figli strangolati da due serpenti: caratterizzata per l’impianto corale della scena, ricorda chiaramente l'”Ercole e Lica” del Canova per l’eroica posa del protagonista, mentre il figlio in ginocchio sulla sinistra riprende un classico schema cinquecentesco. Esposta nelle sale della Pinacoteca di Brera, la tela divenne subito un esempio per gli artisti successivi.
Continuando ad esplorare la vita del celebre pittore, si nota un progressivo abbandono dei soggetti mitologici e dei temi greco-romani a favore di opere che si rifanno al Medioevo. Tra gli eventi che hanno favorito il distacco dalla prima fase, ha sicuramente ricoperto un ruolo importante l’Accademia di Brera, dove Hayez ha iniziato ad insegnare nel 1822. A Milano, infatti, l’adesione al Romanticismo storico trova il culmine nell’esaltazione dei soggetti letterari, come L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta: il dipinto si rifà chiaramente alla celebre tragedia di William Shakespeare e rappresenta il momento in cui, giunta ormai l’alba, Romeo è costretto a lasciare la stanza di Giulietta, non prima di averle dato un ultimo bacio. Inoltre, è evidente la contrapposizione tra la luce del giorno che penetra dalla finestra a sinistra e il buio della notte in fondo alla stanza; parallelamente l’abbigliamento di Romeo, pronto a fuggire, è da giorno, mentre Lei è vestita in maniera molto elegante ma con abiti da sera. L’opera riscosse uno straordinario successo grazie alla novità del soggetto e del linguaggio pittorico, capace di coniugare un vivace cromatismo di derivazione veneta e un’attenta resa dei particolari d’ambiente.
Il fiore all’occhiello della mostra, però, è il celebre olio su tela Il bacio, rappresentato in tre dipinti, divenuto simbolo del Risorgimento. Per la prima volta i tre dipinti che raffigurano il medesimo bacio vengono esposti in un allestimento a sé, e rendono l’opera ancora più affascinante e realistica. La posizione dei capolavori contribuisce a rendere surreale l’esperienza: inquadrate all’interno di un centrale arco a tutto sesto, le opere si scorgono attraversando lo spazio a pianta quadrata che le separa dalle precedenti sezioni.
L’artista, con questo quadro, intende riunire le principali caratteristiche del Romanticismo storico italiano, esaltando i concetti di naturalezza e sentimento puro. Ma il reale significato del Bacio va ricercato in un’attenta analisi dei colori che Hayez utilizza per vestire i protagonisti: il bianco della veste, il rosso della calzamaglia e il verde del cappello vogliono rappresentare l’alleanza avvenuta tra Francia e Italia pochi mesi prima della composizione dell’opera. Il dipinto, infatti, venne presentato all’Esposizione di Brera nel 1859, a soli tre mesi dall’ingresso di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III a Milano.
Prezzo per visita guidata alla mostra “Hayez” a Milano – Piazza Scala:
Visita guidata: € 8,00, saltafila, visita condotta da uno storico dell’arte con patentino abilitativo alla professione, tessera e bollino Milanoguida che consentono l’accumulo di bonus per ottenere una visita guidata gratuita.
Sistema di microfonaggio per una migliore fruizione della visita: € 2,00
Biglietto ridotto: € 8,00
Totale: € 18,00.
N.B. Nelle prime domeniche del mese e nella giornata del 14 febbraio, durante le quali è previsto l’ingresso gratuito, viene proposta la tariffa agevolata di € 12,00.
La mostra, aperta il 7 novembre 2015, chiuderà il 21 febbraio 2016.