Il futuro passato della fantascienza ai mercati rionali di Roma

“Futuro” è certamente una di quelle parole che hanno il potere di evocare miti. Su di essa infatti si addensano il sentire di un’epoca, i suoi modi di vivere, le sue aspettative, le sue paure e le sue speranze. Capire quale rapporto intratteniamo oggi con questa parola significa anche confrontarla con l’immaginario di qualche anno fa; significa ritornare a quell’idea di futuro che, ormai passato, per contrapposizione o per affinità influenza ancora quella attuale che noi tutti condividiamo. I mercati rionali di Roma, questo monumento della tradizione e della vita della Capitale, sono il luogo scelto per il ciclo di quattro mostre che offrono una vasta panoramica sull’idea di futuro che la nostra società proponeva a cavallo tra gli anni cinquanta e settanta. Una panoramica che si incentra sulle suggestioni della fantascienza. “Proprio tra il 1950 e il 1970”, dichiara Marco Panella, ideatore e curatore delle mostre, “che troviamo la straordinaria coincidenza che vede andare di pari passo il miglioramento della condizione sociale, la corsa allo spazio che porterà alla conquista della Luna e lo sdoganamento della fantascienza dall’ambito ristretto delle avventure per ragazzi dove, sino ad allora, era stata sostanzialmente confinata”.
Quattro sono i percorsi che presenta il progetto, che saranno a disponibili al pubblico fino al 23 novembre:
“Space Opera. Il mito dell’invasione” al mercato di via Cola di Rienzo;
“Space Opera. Il mito del viaggio” al mercato di piazza Gimma;
“Robot. Il mito della creazione” al mercato di via Antonelli;
“Il Futuro visto ieri. Il mito della frontiera” al mercato di via Sabotino.
Questo ciclo di mostre si presenta come un’antologia di 180 immagini che spaziano dai libri alla pubblicità, dai quaderni scolastici ai fumetti passando anche per pagine di giornale e il cinema. Attraverso questo progetto si avrà modo di percepire l’eco di un mito, quello della fantascienza, che ancora oggi non smette di affascinare il pubblico. La scelta dei mercati rionali è un ulteriore valore aggiunto per questa iniziativa, che si propone anche di riqualificare quei luoghi del vivere comune romano popolari e forse per questo spesso trascurati. “Vogliamo essere i primi a lanciare una vera e propria sfida di sistema afferma Franco Gioacchini, presidente dell’U.P.V.A.D. e del Co.Ri.De che ha l’ambizione di far diventare i mercati storici una risorsa per la città ed un nuovo percorso a disposizione della divulgazione culturale. Molti mercati rionali operano con continuità da oltre sessanta anni e meritano in pieno l’appellativo di mercati storici e alcuni, inoltre, sono anche esempi di pregio architettonico; portare attività culturali nei mercati rionali conclude Gioacchini è una scelta coraggiosa.”
Daniele Di Giovenale
2 novembre 2014