Due righe sul colore blu, e al pari del blu non vi è niente di vero.

Il colore più raro in natura ha un segreto che pochi conoscono. Mentre il rosso, il giallo e molti altri colori sono creati da semplici pigmenti, il blu richiede un approccio completamente diverso.
La natura deve costruire strutture microscopiche incredibilmente complesse per riflettere la luce blu. È come se invece di dipingere una parete, dovesse costruire migliaia di minuscoli specchi perfettamente allineati per creare il blu. Ecco perché i fiori blu sono così rari rispetto a quelli rossi. Ecco perché quando vedi una farfalla Morpho o una ghiandaia azzurra, non stai vedendo un pigmento, ma una meravigliosa architettura microscopica che interagisce con la luce.
La prossima volta che vedrete qualcosa di blu in natura, ricordate che state osservando un vero capolavoro di ingegneria naturale, non un semplice colore. Un blu. Meglio: una tonalità di colore blu oltremare molto, molto profondo. Non serve essere degli esperti di colori e di pigmenti, per essere intrigati e affascinati di fronte alle tele monocromatiche in Blu Klein.
Questo peculiare colore è il frutto di una lunga ricerca da parte di Klein, il quale nella sua breve ma intensa carriera artistica, ha intessuto un rapporto strettissimo con le tinte per i suoi quadri e per le sue realizzazioni. Egli usava infatti pigmenti puri, eliminando per quanto possibile i leganti, per non perdere nulla del colore originale, tanto meno la luminosità.
Una tale attenzione si spiega solamente capendo cosa rappresentava per Klein il colore: era il centro della sua ricerca stilistica, non solo una vernice, quanto invece una filosofia, un messaggio. Guardando alla carriera di Klein fa effetto pensare alla frase di Van Gogh “Il pittore del futuro sarà un colorista come non se ne sono mai ancora visti!”.
Ecco quindi che, per raggiungere il proprio scopo, Klein smette di cercare il colore perfetto, ma lo crea, sospendendo il pigmento asciutto in una resina sintetica. Si tratta di un colore che non si dimentica, ma che non è certo facile trovare in commercio. Anzi, in realtà l’International Klein Blue non è mai stato prodotto a livello industriale. Il blu non ha dimensioni, è fuori dalla dimensione, mentre gli altri colori ne hanno, ricorda al limite il mare e il cielo, ciò che è astratto in una natura tangibile e visibile. Diventa così visibile l’invisibile. Questo pigmento è simbolo di magia quanto di calma e razionalità. I capelli di una fata, i colori di un sogno, il Blue gode di un fascino inspiegabile. Semplice come i primi passi di un bambino e complicatissimo nella sua struttura molecolare.
Come fate a sapere, quando pensate al blu – quando dite blu –, che state parlando dello stesso colore che pensano tutti.
Il blu è inafferrabile. Tristezza e incanto. Blu, o azzurro, è il cielo, il mare, l’occhio di un dio, la coda di un diavolo, una nascita, un volto cianotico, un uccellino, una battuta spinta, la canzone
Più triste, il giorno più splendente.
Il blu è astuto, sornione, sguscia nella stanza di sbieco, è subdolo e scaltro.
Questa storia parla del colore blu, e al pari del blu non vi è niente di vero.
Blu è la bellezza, non la verità. In inglese si dice true blue, ma è un giochetto, una rima: ora c’è, ora non più. È un colore profondamente ambiguo, il blu.
Anche il blu più intenso ha le sue sfumature.
Blu è gloria e potere, un’onda, una particella, una vibrazione, una risonanza, uno spirito, una passione, un ricordo, una vanità, una metafora, un sogno.
Blu è una similitudine.
Blu, lei, è come una donna.