Damjan di Matteo Mavero presentato all’ambasciata serba di Roma

Mercoledì 9 ottobre 2024, è stato presentato, presso l’Ambasciata della Repubblica di Serbia , il documentario/lungometraggio “Damnjan” di Matteo Mavero. Il film è un tributo all’artista serbo. Un omaggio ad un artista capace di usare un linguaggio avanguardistico attraverso la sua produzione artistica. Il regista consolida il forte legame che unisce arte e cinema, pittura e grande schermo.
A produrre il documentario/tributo, la Artery Film, casa di produzione fondata e nata dalla passione di Mavero che riesce a creare un ponte fra arte e spettatore. La sua visione è quella di rendere l’arte più fruibile, non solo per gli appassionati, ma anche per coloro che sono meno familiari con questo mondo ricco di colori ed emozioni. Una caratteristica che gli ha permesso di farsi conoscere rapidamente anche grazie ad un cortometraggio “121”, con protagonisti Sebastiano Rizzo, Martina Troni e Jonis Bascir e che ha ricevuto numerosi premi in diversi festival cinematografici.
L’ apertura dell’esclusivo evento ha visto un saluto istituzionale da parte dell’Ambasciatore della Repubblica di Serbia, Mirjana Jeremić che ha definito il documentario come un ottimo esempio di collaborazione tra le due nazioni, un vero e proprio ponte culturale.
Il protagonista del documentario
Radomir Damnjanovic Damnjan si affaccia alla scena belgradese agli inizi degli anni 50′. Il suo bagaglio artistico è imponente, notevole, non solo per la quantità di opere realizzate in varie discipline e con diversi processi tecnici, ma anche per il gran numero di eventi a cui Damnjan ha partecipato tra l’ex Jugoslavia e l’Italia.
Proprio in Italia, all’inizio degli anni ’70, ha potuto sviluppare la sua arte nel contesto dei media dell’arte contemporanea (fotografia, video, film, performance) e nello spirito dell’arte concettuale. Negli anni ’80 reinterpreta i temi della pittura tradizionale, come gli autoritratti, e introduce la disciplina del “body painting”. Le sue opere sono esposte in molti musei, collezioni pubbliche e collezioni private nel paese e all’estero e ora, grazie al documentario, anche un lungometraggio sulla sua incredibile vita.
L’incontro è stato utile non solo per la visione del documentario, ma ha reso possibile anche l’incontro con il regista, Matteo Mavero, che alla fine della proiezione si è trattenuto per rispondere ad alcune domande. Nel processo creativo è stata fondamentale la scoperta di un personaggio così enigmatico come l’artista serbo che ha permesso di ricostruire una storia poco nota al grande pubblico. Il lungometraggio è, a suo modo, innovativo anche per lo stile utilizzato. Damnjan è stato il primo, di una serie, di lungometraggi dedicati ad artisti di tutto il mondo e già in produzione. Partendo da un suo dipinto, la macchina da presa ha saputo allargare ‘inquadratura per mostrare tutta la complessità dell’artista e la sua intera, rocambolesca, vita.
L’obiettivo del giovane regista è quello di portare storie poco conosciute di grandi artisti e ridare vita ad opere meravigliose tenute nascoste, sottolineando il potere dell’arte di trascendere confini e unire diverse nazionalità e culture.