Padiglione della Santa Sede: continuano workshop e visite guidate

Il progetto del Padiglione della Santa Sede alla 60ª Biennale di Venezia, intitolato “Con i miei occhi” e curato da Chiara Parisi e Bruno Racine, continua con attività creative e visite guidate quotidiane presso la Casa di detenzione femminile della Giudecca. Questo ambiente unico permette di integrare l’arte con la vita quotidiana delle detenute, offrendo loro uno spazio per esprimersi e dialogare attraverso workshop interni e visite aperte al pubblico.
Gli artisti coinvolti (Maurizio Cattelan, Claire Fontaine, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Sonia Gomes, Marco Perego e Zoe Saldana, Claire Tabouret e il Corita Art Center) hanno lavorato insieme alle detenute in una serie di laboratori che completano l’esposizione pubblica. Le visite guidate, gratuite e disponibili ogni giorno tranne il mercoledì, richiedono una prenotazione con almeno 48 ore di anticipo.
Un catalogo del progetto, curato da Parisi e Racine e pubblicato da Marsilio Arte, sarà presentato il 10 settembre alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano. Il catalogo, disponibile dal 6 settembre al costo di 35 euro, è stato creato sotto la direzione artistica di Irma Boom. Documenta il dialogo tra artisti e detenute e include una prefazione di Papa Francesco, contributi del Cardinale José Tolentino de Mendonça e Giovanni Bazoli, e testimonianze di artisti e detenute, arricchite da fotografie di Marco Cremascoli e Juergen Teller.
Le detenute hanno partecipato volontariamente a vari workshop, come quello del duo Claire Fontaine basato sul metodo Feldenkrais e quello del Corita Art Center che le ha coinvolte in attività creative. Inoltre, è stata creata un’edizione speciale de “L’Osservatore di Strada” in collaborazione con Maurizio Cattelan e le detenute, che hanno contribuito con contenuti editoriali.
Il 25 settembre, la coreografa Bintou Dembélé presenterà una performance inedita a porte chiuse. Durante la Mostra del Cinema di Venezia, il 5 settembre 2024, sarà presentato il cortometraggio “Dovecote” di Marco Perego, con Zoe Saldana. Girato all’interno della Casa di reclusione femminile, il film esplora il significato della libertà attraverso la partecipazione delle detenute come attrici.
Questi workshop e dialoghi seguono le attività iniziali del Padiglione, come il laboratorio di poesie di Simone Fattal e quello di Claire Tabouret con fotografie delle detenute. Il percorso formativo ha trasformato le detenute in guide e narratrici del Padiglione, permettendo loro di accompagnare i visitatori con le loro prospettive uniche.