Liberilibri 2.0

La casa editrice di Macerata Liberilibri, fondata nel 1986 da Aldo Canovari, è stata acquistata da una cordata di nuovi soci: Nicola Porro, Lorenzo Castellani, Irene Canovari, Marco Cingolani, Pierandrea Farroni, Luigi Scarfiotti (Fondazione Andreani-Gregorini) e Michele Silenzi, amministratore delegato e direttore editoriale della nuova società. Attraverso Lorenzo Castellani e Michele Silenzi ci faremo raccontare questa nuova avventura.
Grazie ad entrambi per aver accettato l’intervista; cosa vi ha spinto ad accettare questa nuova sfida?
MS: Ho prima collaborato e poi lavorato con la Liberilibri, accanto ad Aldo Canovari, per molti anni. Dare continuità a questa grande sfida del pensiero liberale che lui e Carlo Cingolani hanno fondato più di trent’anni fa e che è cresciuta nel corso degli anni è stato qualcosa di naturale. Oltretutto, è un tipo lavoro che si fa unicamente per passione, perché, in un certo modo, non si riesce a farne a meno. I libri, si sa, creano una certa dipendenza.
LC: Sono autore della LiberiLibri, ne sono stato consulente editoriale e soprattutto sono cresciuto con i classici del liberalismo stampati dalla casa editrice. Questo affetto mi ha portato ad investire nella nuova società. Penso che LiberiLibri abbia una grande potenzialità: il suo catalogo è unico, i suoi autori mai banali, i temi riescono ad essere attuali e intramontabili al tempo stesso, le persone che ci lavorano come Michele sono grandi professionisti. Questo insieme eccezionale di fattori non mi ha fatto esitare a rispondere presente quando ci è stato chiesto di mandare avanti ciò che Aldo Canovari aveva iniziato.
Quali sono gli obiettivi a medio-lungo termine che vi siete prefissati?
MS: Il primo obiettivo è la continuità. Liberilibri è stata creata con una grande chiarezza di pensiero e di obiettivi e intendiamo proseguire quella tradizione che in Italia rimane sempre e comunque innovativa, qualcosa di sostanzialmente diverso dalla narrazione culturale dominante. E ovviamente, appoggiandoci a questa solidissima base che è il catalogo che è stato costruito in decenni di attività, provare a crescere ancora.
LC: Fare di LiberiLibri una delle più grandi case editrici in Italia per quanto riguarda la saggistica senza rinunciare alla sua anima anticonformista e provocatrice. Ciò passa dalla valorizzazione del catalogo, dalla scoperta di nuovi autori italiani e stranieri, dalla costruzione di una comunità di lettori sempre più ampia.
Sappiamo bene che il mercato dell’editoria non sta vivendo un bel momento, quale sarà la marcia in più di Liberilibri?
MS: L’editoria è un settore, di fatto, perennemente in crisi. Quindi si impara a vivere in mezzo alla crisi ma non è questo il punto. Liberilibri ha un marchio che indica un indirizzo chiaro e distinto. In un panorama culturale che rischia spesso di tendere all’omogeneità questa è la nostra forza. Oltre alla bravura dei nostri collaboratori.
LC: È nei momenti di crisi che bisogna avere il coraggio di investire perché è dalle crisi che nascono gli slanci per i grandi risultati. LiberiLibri ha una base di partenza molto solida e con nuovi investimenti può fare un ulteriore salto in avanti sia sul piano dell’influenza culturale che sul piano dei risultati economici. Inoltre, è in crisi chi non aggiorna il proprio modello di business mentre oggi LiberiLibri è leggera, agile e con un piano di sviluppo che guarda alla commercializzazione digitale attraverso gli abbonamenti, valorizza la vendita diretta e la fidelizzazione dei lettori, partecipa al dibattito pubblico nazionale.
Potete già “spoilerare” i prossimi titoli in uscita?
MS: Senz’altro. Le prossime uscite, da qui all’estate saranno incentrati su libri di impianto fortemente liberale e libertario. Uscirà a breve Tolleranza di Marco Bassani, poi sarà la volta di La tirannia dell’emergenza di Andrea Venanzoni e poi ancora Le ragioni della discriminazione (una difesa radicale della libertà) di Walter Block. E ci fa piacere annunciare che uscirà anche una nuova edizione di un classico assoluto del nostro catalogo: Difendere l’indifendibile
LC: Michele ha già detto tutto, ma la ricerca di nuovi autori e testi è continua quindi ogni libro è una novità unica. Posso anche dire che non mancherà il mio contributo come autore nel prossimo anno.
Avete intenzione di inserire nuove collane?
MS: Abbiamo appena avviato una nuova collana dal titolo Voltairiana, una sorta di dizionario filosofico-politico articolato in singoli pamphlet in cui cerchiamo di dare una lettura diversa, rispetto a quella imposta dal canone più in voga, di parole chiave del discorso pubblico. Il primo volume è stato Giustizia scritto da Carlo Nordio, il secondo Popolo di Loris Zanatta e il terzo Tolleranza, come le dicevo prima, di Marco Bassani.
LC: Più che alle nuove collane puntiamo alle idee e agli autori. Riflessioni, temi e dibattito partono da lì. Ciò detto il nostro modello prevede già ora la possibilità di avviare nuove collane in partnership con realtà associative, economiche e imprenditoriali. Abbiamo in mente una casa editrice fatta di idee e concretezza.
Quali sono i valori principali della vostra linea editoriale?
MS: Le rispondo con le parole che abbiamo utilizzato per invitare i nostri lettori a sottoscrivere l’abbonamento: ossia che Liberilibri ha fatto della relazione tra libri e libertà il proprio nome e quindi la propria missione. La difesa della libertà, e la sua promozione, attraverso i libri è passata per noi sempre dalla difesa di angoli insoliti e remoti della libertà, lì dove è più difficile osare difendere il libero agire individuale. Per essere liberi è necessario pensare, per pensare è necessario parlare. Tuttavia nelle nostre società vediamo delinearsi l’inquietante ombra di un’ideologia unica che sta minando la libertà di parlare e quindi di pensare. L’ultimo baluardo a difesa della vita pensante sono i libri, perché è da lì che si annidano le idee che cambiano il corso delle cose.
LC: Libertà declinata in ogni forma possibile, senza rinunciare a contaminazioni eclettiche.
Nell’era digitale: fascino del cartaceo o comodità dell’ebook?
MS: Per noi il libro è cartaceo. Ma l’ebook in alcuni casi può svolgere una funzione ausiliaria, nulla di più.
LC: I nostri libri sono anche un oggetto estetico e da collezione. Su questo non si può derogare perché è parte forte dell’identità di LiberiLibri. Tuttavia vi stupiremo anche col digitale nei prossimi anni.
Ultima domanda rivolta ad entrambi: quale testo è per voi un caposaldo della vostra formazione?
MS: Per quanto riguarda il nostro catalogo sicuramente L’invidia e la società di Helmut Schoeck che tra l’altro è appena tornato in libreria in nuova edizione.
LC: Ne cito due: La libertà e la legge di Bruno Leoni e La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni di Benjamin Constant.
Grazie ad entrambi e in bocca a lupo per questa nuova avventura.