Demoni urbani: i mostri sono tra noi, di Giuseppe Paternò Raddusa
Non è sempre necessario andare a cercare il male così lontano da noi: spesso (anzi, più frequentemente di quanto ci si possa immaginare), la violenza più maligna è proprio a due passi dai nostri piedi. Questo il messaggio che traspira dalle pagine del libro di Giuseppe Paternò Raddusa “Demoni urbani, i mostri sono tra noi”.
Demoni urbani
Chi è un assiduo ascoltatore di podcast, riconoscerà facilmente il titolo di questo libro: trattasi infatti di una serie distribuita in esclusiva da Spotify, nata come format de GliAscoltabili, la divisione entertainment di Cast Edutainment.
Questa viene narrata e raccontata da Francesco Migliaccio: un attore con la A maiuscola, capace di rendere il racconto del Male in tante delle sue sfaccettature in maniera magistrale.
In questo libro non si ricalcano gli omicidi già narrati negli episodi del podcast, ma se ne raccontano di altri, diversi, anche se ugualmente spaventosi e (alcuni) conosciuti. Mancando la voce narrante e trascinante di Francesco Migliaccio, quello che trascina il lettore tra le pagine di questo libro sono i casi che si susseguono una dietro l’altra, la successiva più malvagia di quella precedente.
Il vicino di casa che non sapevi di avere
L’essere umano è naturalmente attratto da quella che è la naturale cattiveria dei suoi simili: per questo i telegiornali si sprecano nei dettagli più macabri, per lo stesso motivo tutti i programmi in tv che parlano dell’omicidio di turno, del marito impazzito che prende a martellate la moglie, della donna che in un folle impeto di gelosia architetta l’uccisione dell’ex del compagno attuale, registrano dei dati di ascolto così elevati.
Dietro tali gesti che chiunque vedrebbe come impossibili da compiere (e meno male), c’è però molto di più. C’è spesso un uomo che non ha mai conosciuto l’amore di una mamma, c’è una donna che ha conosciuto solamente violenza dalla famiglia, c’è una figlia o un figlio che si ribella ai propri genitori nella maniera più violenta che conosce, ovvero uccidendoli.
Non si possono giustificare i gesti malvagi, nemmeno se spinti dalla più feroce sofferenza: si può però tentare di comprendere, ed è questo il motivo per cui noi tutti siamo così attratti dai casi di cronaca.
La mamma che uccide il proprio figlio: ma come può anche solo essere concepita una realtà così devastante? Non si può immaginare, eppure succede in una casa a Cogne, in un paesino di villeggiatura, che ricorda vagamente le colline in cui è cresciuta Heidi.
L’ex moglie di un uomo che ha creato un vero e proprio impero della moda: la famosa Lady Gucci che non accetta di essere mollata dal marito, nonostante tutti gli sfarzi che le ha donato, lei proprio non ci sta nella figura dell’”ex moglie di…” e quindi architetta l’omicidio dell’ei fu marito, tramite una sorta di moderno sicario.
Un uomo che compie l’empio atto di violenza su un bambino, l’essere vivente più innocente che ci sia sulla faccia della terra: leggere quel racconto è stato come ricevere una pugnalata direttamente tra le scapole (non che i precedenti facessero meno effetto, ma i delitti del mostro di Foligno sono realmente i più raccapriccianti).
Quello in cui riesce questa raccolta di storie dedicate ai “mostri” urbani è la sua capacità di rendere reali e concrete queste vicende e di far sembrare al lettore che ad un certo punto arrivi la voce fuori campo di Francesco Migliaccio e di ritrovarsi dunque catapultato nuovamente nel podcast.
I casi di cronaca ce lo confermano ormai quotidianamente, ma anche scavando nel passato, anche agli inizi del 1900 ad esempio, scopriamo che la malvagità dell’essere umano è sempre stato una costante: i demoni hanno sempre ucciso e uccidono ancora oggi per passione, per convenienza, per il semplice gusto di farlo.
Spinti dalla rabbia, dalla frustrazione, dalla gelosia, da una violenza ricevuta, quello che hanno ottenuto questi demoni è stato di non trovare la luce alla fine del loro tunnel, in quanto incappati nella giustizia e nel carcere o nella morte stessa.
Un libro pieno di storie, una più diversa dell’altra, a testimonianza del fatto che i demoni urbani sono davvero spesso a pochissima distanza da noi.