A Villa Medici Toiletpaper & Martin Parr: nel segno del colore e della provocazione

Fino al 27 febbraio 2022, ma consigliamo per dove è ubicata di farlo fin d’ora durante la tiepida e bellissima ottobrata romana, sarà possibile visitare a Villa Medici a Roma la mostra Toiletpaper & Martin Parr, con la direzione artistica di Sam Stourdzé e Cookies e l’allestimento degli architetti borsisti dell’Accademia di Francia Alice Grégoire & Clément Périssé.

C’erano un inglese e due italiani….
Gli scatti del fotografo britannico Martin Parr sono esposti in un percorso che celebra per la prima volta il lavoro comune con i due ideatori del progetto editoriale ToiletPaper, un magazine cult, che non contiene testo ma solo immagini, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari.
Ne nasce un itinerario all’aperto straniante per via dell’impatto forte del colore, che analizza (e critica) diversi aspetti del mondo reale, dal consumismo al turismo di massa allo stile di vita dei super-ricchi. L’origine dell’installazione nasce dunque sulla scorta del progetto editoriale ToiletMartin PaperParr, pubblicato nel 2020 da Damiani Editore, uscito anche in edizione limitata, che si proponeva di suscitare e porre domande sulla ossessione contemporanea per l’immagine attraverso un’ironica retrospettiva di fotografie provenienti dagli archivi del fotografo e da quelli della rivista Toiletpaper: centoventi immagini che mettevano in scena una realtà rappresentata, ma al tempo stesso totalmente reale.
Passeggiando in giardino: un allestimento insolito
Dal piccolo formato alle stampe monumentali, le fotografie esposte nella parte loro riservata dei giardini rinascimentali di Villa Medici, alla sinistra del suo ingresso, si integrano nell’arredo verde spiazzando però i visitatori a passeggio con contrasti di ironia e surrealismo, che rispecchiano lo spirito graffiante e provocatorio dei loro autori. Le tele prive di cornice sono in qualche caso appese alle alte bordure delle siepi che scandiscono l’ordinata e squadrata geometria dei giardini, restituendo opere ibridate tra fotografia e disegno, dai colori vividi, vividissimi.

Donne, uomini, animali da compagnia che indossano occhiali da sole. Tra uno spazio e l’altro, i tunnel dei vialetti di collegamento sono chiusi dalle tele più grandi; in un caso il pavimento erboso è stato lasciato volutamente incolto, quasi a coprire in parte la sola opera esposta, aggredita, parrebbe, dalla natura e dal verde. In altri casi troviamo le tele mescolate a capitelli e altri resti archeologici, secondo una tendenza che da ultimo gli spazi museali hanno visto assecondata in numerose occasioni.
Nature morte in questo segmento a tema cibo e poi volti e porzioni di volti in primissimo piano, bocche soprattutto. Esagerate, dal rossetto sgargiante, impegnate ad esibirsi, farsi guardare, mentre sorridono, mangiano, fumano. Altrove le tele si arrampicano, letteralmente, sull’alto fusto di un pino: di nuovo pezzi di corpi in primo piano, scomposte alchimie di gambe e piedi infilati in calzature classiche da uomo e ancora cibo.
Cambio di scenografia in un’altra area ancora, dove sono classiche sedie a sdraio di legno ad ospitare la stampa delle immagini, in qualche caso particolari di tele già esposte o duplicati di esse. Venti sedie a prendere il fresco sotto i filari regolari degli alberi di questa parte di giardino. Nel complesso un allestimento, pensato per una fruizione in autonomia, godibile e piacevole, che richiede però per essere apprezzato pienamente la conoscenza del percorso personale e artistico dei tre autori nell’ambito della scenda artistica contemporanea. La totale assenza di pannelli esplicativi, che rispecchia il mood della rivista che non contiene testo, è forse un limite.

Tre visioni convergenti
Creare storie dalla realtà – Martin Parr è uno dei più noti fotografi documentaristi della sua generazione. Ha firmato come autore oltre 120 libri e ne ha curati almeno 30; nel 1994 diventa membro a pieno titolo dell’agenzia Magnum Photos, che presiederà tra il 2013 e il 2017. Nel 2017 apre a Bristol la Fondazione Martin Parr. Il suo lavoro è stato accolto dai maggiori musei di tutto il mondo, tra cui la Tate, il Centre Pompidou, e il Museum of Modern Art di New York.
Come ha avuto modo di dire lui stesso in un’intervista[i], Martin Parr “crea storie dalla realtà”. Per la sua tecnica, che da un certo punto della sua carriera ha abbandonato il bianco e nero per passare alla saturazione dei colori con il flash a luce diurna, alcuni scatti possono rivelare uno sguardo forse ingenuo, si è detto, “acerbo”. In realtà, la combinazione di obiettivo macro con flash anulare che caratterizza molta parte del suo lavoro gli è servito, restituendo colori molto intensi, ultra-saturi, per conferire alle cose comuni un aspetto surreale che dice molto della estetica ricercata dal fotografo: raccontare il reale, in modo critico, provocatorio, ma distanziando la realtà dalle foto.

Uno sguardo dissacrante sul reale – È famoso soprattutto per questo Maurizio Cattelan. Una personalità forte, autodidatta, ha esposto a livello internazionale nelle principali occasioni, partecipando molte volte alla Biennale di Venezia. Ha curato la 4a Biennale di Berlino con Massimiliano Gioni e Ali Subotnick e fondato riviste d’arte. Ritiratosi dal mondo dell’arte, dopo la retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, si è impegnato nella pubblicazione di TOILETPAPER Magazine. Ha curato nel 2018 la mostra The Artist is Present al Museo Yuz di Shanghai.
Artista, ma anche straordinario comunicatore, dall’arte è stato attirato in progetti editoriali e di design tra cui ToiletPaper che è diventato un autentico cult: in questo art magazine realizzato con il fotografo Pierpaolo Ferrari, si è spinto a ricercare una nuova relazione tra linguaggio artistico e linguaggio pubblicitario, arte e moda. Una ricerca e studio dell’immagine confluiti poi anche in idee per oggetti di arredo in collaborazione con Seletti.
Una visione della moda tutta sua, tra talento e irriverenza – La traduce in scene surrealiste e irriverenti pescate da mondo della moda Pierpaolo Ferrari, fotografo e ricercatore creativo. Nel 2007 ha iniziato una collaborazione con L’Uomo Vogueche gli ha permesso di esplorare meglio le potenzialità del ritratto e di cambiarne radicalmente i codici. Nel 2009 ha collaborato con Maurizio Cattelan nella realizzazione di TOILETPAPER Magazine che ha finora prodotto 6 numeri.

ToiletPaper – La Rivista
Magazine fondato nel 2010 da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari con l’art direction di Micol Talso come magazine per immagini. Negli ultimi tre anni, le foto pubblicate sul magazine sono state applicate a una grande varietà di prodotti e media, facendo esplorare le molteplici possibilità che hanno le immagini di vivere oltre le pagine stampate. Alla base l’idea di creare un nuovo concetto di relazione tra linguaggio artistico e linguaggio pubblicitario, arte e moda.
“L’arte e la pubblicità sono delle bambine che ci supplicano di giocare con loro. Noi siamo un soldatino di piombo, noi siamo un cavallo imbizzarrito, noi siamo una bambola da pettinare, noi siamo una pozzanghera di fango”. Immagini caratterizzate da una carica ironica e provocatoria che combinano la patinata fotografia commerciale, con evocazioni pop e surrealiste, ossessioni sessuali, suggestioni e ambiguità, creando un insieme complesso come complesso è oggi il nostro reale.
Le immagini di TOILETPAPER sono state recensite da settimanali e riviste d’arte in tutto il mondo e sono apparse in numeri speciali di riviste come Vice e Hunger. Il magazine è stato anche esposto sulla High Line Billboard a Chelsea, New York, nel maggio 2012. Nello stesso anno le immagini tratte dai primi sei numeri sono state pubblicate in un’antologia, insieme a testi narrativi selezionati, che è stata recensita nella Top 10 Photo Books del New York Times. Nel giugno 2013, le immagini di TOILETPAPER sono apparse sulle vetrine del Palais de Tokyo e su un’edizione speciale del giornale francese Libération.
