Portici di Carta 2021: torna la libreria all’aperto più lunga del mondo
Un qualcosa che ritorna, ciclicamente, si può pensare che alla lunga possa stancare. In un anno in cui però siamo stati privati di tutto (o quasi) quello che rappresenta il contatto con l’altro, il ritorno di eventi ciclici è come il rientro a casa di un vecchio amico che non vedevamo da tanto tempo. Così è stata accolta la nuova edizione di Portici di Carta 2021, svoltasi a Torino in una giornata particolare come quella di S. Giovanni (patrono della città) nella giornata di ieri, 24 giugno.
Portici di Carta
La pandemia che ha colpito tutto il mondo dal 2020 ad oggi, ha comportato una lunga serie di problematiche sociali, ospedaliere, economiche e culturali. Perché per quanto ciascuna persona sia fatta in maniera differente, è il suo essere sociale che spesso e volentieri la salva: talvolta può crearle dei problemi, soprattutto per chi punta alla solitudine, ma è salvifica nel 90% dei casi.
La cultura scalda, la cultura accorcia le distanze, le rende più semplici anche da comprendere ed è proprio tramite la cultura che noi siamo in grado di espandere la nostra conoscenza: i libri ci aprono la mente, dunque come immaginare il potere che possono avere lunghi portici, dove si susseguono una dopo l’altra, le bancarelle che rappresentano le variopinte e diverse librerie che popolano la città di Torino?
Portici di Carta 2021 (inizialmente programmato a maggio, ma rimandato a fine giugno per venire incontro alle esigenze primarie della pandemia) ritorna nei fasti del giorno di S. Giovanni, un giorno di festa per la città di Torino, durante la quale festeggia il suo santo protettore e la città dunque si veste già a suon di festeggiamenti.
Le aree tematiche
Partendo da Piazza Carlo Felice (di fronte alla stazione Porta Nuova), si snoda così la libreria all’aperto più lunga del mondo, arrivando fino in Piazza Castello, su entrambi i lati dei portici. Tutte le librerie di Torino di organizzano con il loro banchetto, esponendo all’aria aperta i libri che generalmente il lettore affezionato può trovare tra gli scaffali che conosce a memoria, come può riscoprire nuovi racconti di cui non era a conoscenza.
Di solito suddivisa per tematiche, ce n’è davvero per tutti i gusti: 60 librerie suddivise in 17 aree tematiche e 68 editori piemontesi portano le loro novità e i loro titoli più belli in via Roma.
Ad esempio, per coloro che hanno voglia di spulciare tra i cimeli e quelle che potrebbero rivelarsi le grandi occasioni, nel primo tratto da partendo Piazza Carlo Felice si trova la “La via del libro ritrovato”: 40 espositori dell’associazione «Il libro ritrovato» con i loro volumi antichi e fuori catalogo, tra i quali immergersi per scavare, guardare, anche solo ammirare o magari trovare un’edizione speciale della “Mennulara” di Simonetta Agnello Hornby, ca va sans dire.
Insieme alla fiera con tutte le sue bancarelle, in diversi luoghi particolari della città (tra i quali spunta sicuramente il Circolo dei Lettori in via Bogino) sono stati organizzati incontri e presentazioni: ce ne sarà uno dedicato allo scrittore Luis Sepúlveda, ma ci saranno testimonianze anche molto diverse, come quella che verrà resa da Fabio Anibaldi Cantelli, vicepresidente del Gruppo Abele, che ci parlerà della sua esperienza nella comunità di San Patrignano e del suo rapporto con Vincenzo Muccioli, nel romanzo pubblicato dal titolo “Sanpa”.
Non mancheranno come sempre gli spazi e le attività dedicate ai più piccoli, che si concentreranno principalmente in Piazza San Carlo, con laboratori didattici e gruppi di avvicinamento alla lettura rivolti ai bambini.
L’importanza del potersi ritrovare passa anche da queste bancarelle, dagli sguardi meravigliati dei lettori, dalla loro curiosità che decidono di esternare ai librai e ai proprietari delle banchetti, ma anche dal confronto con chi ha vissuto determinate esperienze e le ha volute raccontare, per fare arrivare un messaggio e perché quella storia possa essere letta.