La mascherina e la sua evoluzione tra arte e fashion

Sempre più spesso si sente parlare di mascherine, dispositivi di protezione individuale divenuti simbolo della battaglia al Coronavirus, ormai obbligatorie nella vita di tutti i giorni, sia nei luoghi chiusi che all’aperto. Data la grande importanza acquisita in così poco tempo, le mascherine hanno coinvolto e rivoluzionato anche il mondo della moda e dell’arte.

Da dispositivo obbligatorio ad accessorio alla moda
La mascherina chirurgica è un presidio destinato ad essere indossato dagli operatori sanitari durante un intervento chirurgico o in altre attività in ambito sanitario, al fine di evitare la dispersione di agenti patogeni che possono fuoriuscire dalla bocca e dal naso di chi la indossa. Tali mascherine sono oggi le più diffuse in Italia, ma ne esistono di diversi tipi: di stoffa, di cotone, di seta, di cashmere, monouso o riciclabili, fino ad arrivare alle FFP1, FFP2 e FFP3, dotate di filtri e valvole di maggiore efficacia.
Anche il fashion system ha voluto dare la propria versione della mascherina, riuscendo a trasformare un dispositivo scomodo ed antiestetico nell’accessorio più in del 2020. La scelta spazia da quelle costose e griffate a quelle dai prezzi più contenuti, cucite all’interno di laboratori artigianali.
Nel primo caso potremmo citare Fendi che ha lanciato la sua versione antinquinamento in seta, alla cifra di 190 euro, accolta con grande successo e subito sold-out; nel secondo, invece, l’Atelier Sabelle di Firenze, che nella creazione di originali copri-mascherine ha impiegato la stessa artigianalità con la quale si è distinto nel confezionamento dei capi vintage.
Il mondo della moda non ha dimenticato nessuno, così è stata pensata una linea per il mare, da abbinare alla fantasia dei costumi ed una linea anche per i futuri sposi, da sfoggiare nel giorno del matrimonio. Per questa occasione l’Atelier Tosetti di Como ha creato un’edizione limitata composta da occhiali, guanti, copri-mascherina e schermi protettivi: guanti e mascherine, rigorosamente in pizzo o in seta, possiedono una membrana interna protettiva che li rende sanificabili e riutilizzabili.
La mascherina nell’arte: un capolavoro di solidarietà
Tra le iniziative artistico-culturali spicca sicuramente quella del gruppo di artisti e curatori romani di TeamLife, che ha reso protagonista la mascherina convertendola da dispositivo di protezione individuale ad opera d’arte. Il motore di tutto è stato la mostra online intitolata #lifeviralart rivolta agli utenti del web allo scopo di raccogliere fondi per gli ospedali italiani più bisognosi. Artisti e creativi sono stati invitati a condividere le proprie mascherine d’autore su internet, le migliori delle quali, al termine dell’emergenza, saranno esposte in uno spazio fisico. Ai partecipanti è richiesta una donazione ad uno dei centri di terapia intensiva del territorio nazionale; in questo modo si crea un legame indissolubile tra creatività e solidarietà.
Dall’inizio della pandemia hanno anche cominciato a diffondersi in tutto il mondo immagini di mascherine apposte sulle sculture, forse per esorcizzare in maniera ironica la paura del virus e del contagio e ricordare a tutti come la salvezza risieda nella difesa e nel rispetto delle regole.

Anche gli street artists hanno dato il loro contributo come dimostra Tvboy, palermitano ma spagnolo d’azione, che da febbraio ha reso mascherine, gel disinfettanti e guanti, i veri protagonisti delle sue opere. Ne è un esempio l’installazione della Gioconda modificata in una delle piazze più significative di Barcellona, così come la reinterpretazione de Il Bacio di Hayez in cui mascherine chirurgiche ed amuchina risultano bene in vista.
Un’altra idea originale è quella del maestro Carlo Iacomucci, incisore e pittore maceratese, che attraverso i sette colori dell’arcobaleno ha dipinto la speranza sulle cosiddette “Mascherine d’Artista”. Iacomucci ha usato una mascherina chirurgica rettangolare nella quale ha inserito manichini, dietro ai quali si celano i sette colori dell’arcobaleno, che si ritrovano anche nell’aquilone volante. Il suo è un messaggio di coraggio affinché l’estro degli artisti non si fermi e non resti chiuso nelle proprie case, ma si diffonda a macchia d’olio.

https://www.cronachemaceratesi.it/2020/04/23/lisolamento-non-ferma-larte-di-iacomucci/1395862/
In poco tempo le mascherine hanno cambiato le abitudini di miliardi di uomini, mutato i rapporti umani e il modo di comunicare, hanno allontanato fisicamente le persone impedendo ogni tipo di contatto, ma hanno anche fornito validi motivi per essere solidali, avvicinando i cuori e le menti. L’arte insegna a non arrendersi e sorridere nonostante tutto, perché solo con la positività e con il rispetto delle norme imposte dal governo, potremo uscire da questa emergenza e ricominciare a costruire il futuro.