Giorgio Canali al MArte Live e quell’insana voglia di (post)rock

Giorgio Canali e i Rossofuoco accendono il Planet
Erano tutti per lui, Giorgio Canali al Planet di Roma. In questa edizione 2019 del MArte Live, ormai storico festival delle arti tutte, l’ex componente dei CCCP – Fedeli alla Linea ritorna sulla scena romana confermando un legame con la città che ha ormai qualcosa di rituale. Programmato. Un evento da rinnovare ad ogni nuova stagione del nightclubbing capitolino.
La sala è piena, come sempre. E ciò che sorprende ad ogni apparizione di questo cantautore classe 1958 è la capacità di saper parlare ad un pubblico sempre più trasversale, un’assemblea di teste in cui è possibile scorgere tutti i look e le capigliature in voga dagli anni ’90 ai giorni d’oggi.
Il personaggio funziona ancora, non c’è che dire. E allora, perché non giocare con la scaletta? Certo che sì, cosa c’è di più punk di iniziare il concerto con Nuvole senza Messico, forse il pezzo più noto dell’intera sua discografia.
Il suono è sporco, cattivo, spietato. La voce è roca, cinica, blasfema. Canali sembra conoscersi ormai a memoria e conosce ancor meglio chi e cosa gli accade davanti. Quasi che lo spettacolo non fosse più lui, ma ciò che avviene di fronte a lui.

È uno show quasi perfetto quello a cui assistiamo. Anche se la tracolla per mantenere la chitarra si rompe ad inizio concerto e quello «che doveva essere un inizio lampo» si trasforma, apparentemente, in «un inizio sfigato».
In linea con l’animo pluridisciplinare del MArte Live, prima di Canali, sul palco del Planet si alternano gruppi dalle sonorità diverse, talvolta antitetiche, senza dubbio autentiche.
Tra i suoni migliori segnaliamo Le Onde, duo pop romano che strizza l’occhio alla dance di Cosmo e alle melodie degli ultimi Thegiornalisti. Piacevole ritorno anche per i Kutso, gruppo rock demenziale già vincitore del MArte – Musica nel 2010. Nell’ultimo periodo la band ha cambiato fisionomia ma, per fortuna, il frontman Matteo Gabbianelli è ancora lì, vivo, vegeto ed esuberante. Elisa, Che effetto fa, Questa società: hit ormai immortali, colonna sonora per una serata che mescola cinismo e fancazzismo, gesto urlato e cassa in quattro quarti.
Gran bello spettacolo, questo MArte Live!