Più libri Più liberi: tempo di bilanci a conclusione della 17° edizione
La 17° edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media editoria Più libri, Più liberi si è conclusa domenica 9 dicembre ed è ora tempo di bilanci. Il Convention Center La nuvola è stato meta di una grande affluenza di pubblico, un dato che è il primo a saltare agli occhi di chi si trova a fare un resoconto dei giorni di fiera. Un segno tangibile di simile risultato lo possiamo notare dalle bacheche social dei nostri amici romani e non solo, tappezzate di immagini dell’interno e dell’esterno dell’ormai celebre Nuvola di Fuksas con tanto di corredo #piùlibripiùliberi.
L’impatto visivo che proviene da questa edizione è abbastanza chiaro: lunghe file alla biglietteria, sale incontri piene, file per accedere agli eventi in Sala La Nuvola e stand e corridoi espositori affollati di persone intente ad acquistare libri. Se centomila erano state le presenze registrate lo scorso anno, non si può certo dire che questa edizione sia stata da meno.
Piena soddisfazione da parte delle autorità. «Anche quest’anno Più libri più liberi non è stata una semplice fiera della piccola e media Editoria, ma una festa per i tanti amanti dei libri e della cultura. Tante famiglie, tanti giovani e meno giovani hanno affollato gli incontri e passeggiato tra gli stand». Queste le parole del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha sottolineato anche l’importanza dell’iniziativa Buono Libro della Regione Lazio, riservata agli alunni della scuola primaria e secondaria, grazie alla quale ogni studente ha potuto scegliere un libro e portarlo a casa.
«Una grande manifestazione la cui caratteristica sono la partecipazione e la condivisione perché la cultura è soprattutto confronto. Questo evento proietta la Capitale in un panorama internazionale. Ringrazio gli editori, gli scrittori, gli autori, gli organizzatori ed i cittadini. Ci rivediamo il prossimo anno», queste le parole orgogliose della sindaca Virginia Raggi.
Grande successo per gli espositori e per le case editrici che sono riuscite ad uguagliare e in alcuni casi a superare i grandi numeri di vendite dello scorso anno. Una presenza che ha lasciato per certo contenti e fiduciosi è stata quella dei ragazzi. Scolaresche accompagnate dagli insegnanti e famiglie con figli in età scolare danno infatti speranza nella possibilità di dare il giusto risalto allo studio, alla lettura e alla scuola per lo sviluppo cosciente di libertà e pensiero critico.
Molto seguiti anche gli eventi del programma professionale, svoltisi all’interno del Business Centre, il nuovo polo business e professionale posizionato al Piano Forum e allestito da Gino Piardi. Il Business Centre ha funzionato da punto di incontro tra gli editori, le aziende della filiera e il pubblico professionale. Importante il Rights Centre, uno spazio in cui 30 operatori stranieri provenienti da 20 Paesi hanno avuto la possibilità di conoscere la produzione della piccola e media editoria italiana da tradurre all’estero: raddoppiati gli incontri, più di 600, e il numero di operatori italiani, 101 rispetto ai 45 dello scorso anno.
Bene anche per gli eventi che hanno riguardato da vicino il territorio e il tessuto culturale della Capitale organizzati dalle Biblioteche di Roma nello Spazio Ragazzi e nell’Arena Biblioteche. 140 sono stati gli incontri per ragazzi ed adulti, che hanno visto la partecipazione di 6000 persone,1900 presso l’Arena Biblioteche e oltre 4000 presso lo Spazio Ragazzi. 80 laboratori sono stati organizzati per bambini e hanno registrato il pieno dell’affluenza, successo simile per il ciclo di incontri con i rappresentanti dei Municipi III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, XV.
Numerosi e di grande rilievo sono stati gli ospiti intervenuti nelle giornate della Fiera. Oltre 1500 sono stati gli autori chiamati a partecipare, sia italiani che stranieri, tra cui l’israeliano Abraham Yehoshua, lo scrittore e poeta Patrice Nganang, Joe R. Lansdale, l’intellettuale turca Pinar Selek, l’autore di House of Cards Michael Dobbs, e tra gli italiani Zerocalcare, Paolo Giordano, Michela Murgia, Luciano Canfora, Dacia Maraini, Teresa Ciabatti, Nadia Terranova.
Di notevole importanza è stata poi la presenza di giornalisti e di personalità provenienti dal mondo dell’informazione, come Mario Calabresi, Luciano Fontana, Virman Cusenza, Marco Damilano, Giovanni De Mauro, Marco Travaglio, Ezio Mauro, Michele Serra. Grande successo di pubblico per la presentazione di Open, il nuovo giornale di informazione online lanciato e promosso da Enrico Mentana.
Significativi gli incontri con esponenti della politica italiana, come nel caso dell’incontro “Il futuro della politica, l’immigrazione può essere governata?”, alla presenza di Emma Bonino e degli ospiti Jean Claude Mbede ed Elly Schlein. Beppe Grillo ha partecipato alla presentazione del romanzo “Palermo connection” della giornalista tedesca Petra Reski. Una delle protagoniste indiscusse della giornata di domenica 9 dicembre è stata la senatrice Liliana Segre, intervenuta in occasione della ricorrenza degli 80 anni dalle leggi razziali promulgate il 5 settembre 1938. La senatrice è stata infatti protagonista prima di un’intervista molto emozionante in Sala La Nuvola condotta da Marco Damilano e successivamente di un incontro con ragazzi e giovani alunni condotto da Simonetta Fiori, durante il quale si è prestata a rispondere agli interrogativi dei giovani studenti sulla situazione attuale nel mondo e sui rigurgiti di odio che sembrano ricomparsi senza troppe né troppo sostanziali differenze rispetto al passato.
Il successo riscosso fuor di ogni dubbio da Più libri Più libri ci mette di fronte ad un dato di fatto e ad una speranza. Il dato di fatto è che a distanza di 17 anni, Più libri Più liberi si conferma un appuntamento fisso ed immancabile nel panorama culturale della Capitale. La speranza è che un evento simile incentrato sul mondo dell’editoria, della comunicazione e in senso generale della cultura risvegli nelle coscienze la necessità d ricercare dovunque la comunicazione buona ed efficace, l’informazione veritiera e non menzognera e di considerare l’istruzione e la formazione come unici rimedi alla disinformazione, all’ignoranza e alla vuota saccenza, pericoli di cui dobbiamo oggi aver paura.