Romanticismo, la forza irreprimibile del sentimento

È di Hayez, il quadro scelto come immagine della mostra Romanticismo, a Milano dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019. Presentata da Le Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, e il Museo Poldi Pezzoli è curata da Fernando Mazzocca.
Rappresenta una giovane donna, dal seno scoperto, lo sguardo triste, il viso in penombra. Il pittore si abbandona alla disperazione della sconfitta dell’Italia contro l’Austria (prima guerra d’Indipendenza) e della conseguente restaurazione asburgica nel Lombardo-Veneto, dipingendo l’Italia come una giovane madre pronta ad allattare i figli, gli italiani appunto. La donna pallida e bruna, tiene in mano la croce su cui è impressa la data 1848, allusione alle Cinque Giornate di Milano cui Hayez partecipò attivamente, ed un volume “Storia d’Italia”, a significare l’importanza dei moti del 1848. La giovane diventa la personificazione di una nazione prostrata.
Il quadro, il cui vero titolo, soppresso dalla censura asburgica, era L’Italia del 1948, racchiude però, oltre al messaggio politico, elementi cari al Romanticismo: la meditazione sul significato della vita, la caducità della bellezza, l’inquietudine.
Dopo l’illuminismo e la luce della ragione, nel Romanticismo il sentimento prende il sopravvento ed esalta il mistero, l’ideale, il sogno, il sublime. L’uomo e l’artista, dopo gli stravolgimenti della rivoluzione francese, si trovano davanti ad un destino inquieto, instabile.
Tutto quello che c’era non c’è più, tutto quello che sarà, non c’è ancora. Non cercate altrove il segreto dei nostri mali, scrive de Musset, nel 1836 in Confessioni di un figlio del secolo.
Tante sono le tematiche sviluppate nel Romanticismo per esprimere gli ideali di “spontaneità”, di “individualità” e di “verità interiore”. Per questo la mostra propone 21 sezioni, 16 alle Gallerie d’Italia e 5 al Museo Poldi Pezzoli, che ripercorrono i temi più significativi dell’arte romantica declinati talvolta in modo diverso.
Temi “minori”, diventano importanti: il paesaggio non più sfondo ma spettacolo, stato d’animo, fascino della notte, luce mediterranea (Scuola di Posillipo); il ritratto, non più specchio del censo ma dell’anima (Massimo D’Azeglio, Molteni, Hayez, Andrea Gastaldi); la rappresentazione della vita del popolo che si contrappone a scene storiche, proprio come succedeva in letteratura, da Manzoni, ai Miserabili di Hugo (Molteni, Induno Domenico); la “pittura urbana” viene reinventata da artisti come Angelo Inganni, Giovanni Migliara e Ferdinand Georg Waldmüller per valorizzare i monumenti, antichi e moderni, del nostro Paese e rappresentare la vita quotidiana che animava le città.
Sono 200 le opere in mostra di artisti italiani, inglesi, francesi, tedeschi, austriaci. Di queste, 42 non sono mai state esposte prima d’ora; provengono per lo più da collezioni private e comprendono esemplari di Caffi, Hayez, Induno, Molteni. 14 opere inoltre non sono mai state viste in Italia come quelle di Caspar David Friedrich: Vista dallo studio dell’artista dal Belvedere di Vienna, Finestra con vista su un parco e Luna nascente sul mare, provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo.
Una sezione è dedicata anche alla scultura. Infine, alcuni costumi provenienti dalla Scala, delle più famose opere ottocentesche (Nabucco, Anna Bolena – indossato da Maria Callas nel celebre allestimento di Luchino Visconti –, Lucia di Lammermoor) e un ricco apparato video, con spezzoni delle opere liriche e di film ispirati ad esse e/o al clima romantico in genere, racconteranno il successo culturale che è proseguito fino al Novecento.
Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, contiene, insieme alle schede delle opere, saggi del curatore Fernando Mazzocca, di Virginia Bertone, Omar Cucciniello, Lavinia Galli, Sabine Grabner, Stefano Grandesso, Francesco Leone, Monica Tomiato, Luisa Martorelli, Susanna Zatti, che approfondiscono in ampia visione i temi affrontati nella mostra.
26 ottobre 2018 – 17 marzo 2019
Gallerie d’Italia Piazza della Scala, 6
800 167619 | info@gallerieditalia.com
Orari: 9.30 – 19.30 (Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Lunedì chiuso
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni, 12
02 794889 – 02 796334 | info@museopoldipezzoli.org
Orari: 10.00 – 18.00 (Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Martedì chiuso
Tariffe
10 € accesso in una sola sede della mostra, 7 € accesso alla seconda sede (previa presentazione del primo biglietto d’ingresso)