Dare voce a un progetto attraverso il Libraio

Il mondo della cultura sta cambiando, è ingiusto quanto assurdo tentare di negare questa concreta realtà.
Il cambiamento spesso è anche bizzarro, perché intanto lo si vede solamente come un’evoluzione verso l’innovazione, la digitalizzazione e in direzione di una versione un pochino disumanizzata di qualcosa che l’uomo ha creato; ma anche perché non si lo considera quasi mai in un’ottica di riavvolgimento.
Riavvolgere il nastro e provare a tornare indietro, provare a recuperare quello che gli anni appena terminati ci hanno così generosamente offerto, su cui noi per primi abbiamo chiuso la porta in faccia, per provare a riproporlo, magari in una nuova veste.
Le malelingue affermano che questo accade solamente perché non si ha più curiosità, non si ha più immaginazione, non si ha più nemmeno la voglia di provare a proporre qualcosa di nuovo e di originale (questo lo si sente spesso soprattutto per quanto riguarda in primis il cinema, ma anche per quanto concerne la musica e il panorama editoriale): ma anche questo pensiero risulta essere incredibilmente superficiale, oltre che estremamente falso.
Lo dimostra (o lo dimostrerà sicuramente) il progetto che parte proprio questo giovedì 20 settembre, il quale consiste in una serie di podcast che si concentreranno sulla lettura (e sulla critica) di alcuni degli ultimi romanzi appena pubblicati, ma che andranno anche a scavare nelle fosse comuni per far riscoprire alcuni dei romanzi classici e non, che semplicemente sono finiti nel dimenticatoio e che invece meriterebbero una seconda opportunità.
La serie è coprodotta da Audible e dal Libraio.it, verrà presentata dalla voce del giornalista Carlo Annese, per cercare di far riscoprire (ancora e ancora) il piacere della lettura anche attraverso l’ascolto. Al di là della grossa utilità che questo progetto ha nei confronti dei non vedenti, che non vengono così esclusi dal grande piacere della lettura, l’originalità del progetto stesso sta nel fatto di avere come ospiti in puntata anche gli autori dei romanzi che vengono letti (e quindi anche interpretati) e commentati, con la possibilità di scoprire alcune curiosità sul romanzo stesso.
Protagonisti della prima puntata dell”Audiolibraio (già il nome ha un potenziale enorme), saranno “L’amore molesto” di Elena Ferrante e “Chiamami col tuo nome” di André Aciman.
Puntata dopo puntata, la voce del conduttore (giornalista, ma anche esperto di innovazione tecnologica nei media) parlerà di libri letti ad alta voce, andando a cambiare l’argomento del podcast ogni due settimane: ogni quindici giorni, si dedicheranno due episodi per romanzi differenti, una nuova uscita e la riscoperta di un classico (o di quel caso letterario come potrebbe essere tranquillamente “Harry Potter” di J.K. Rowling), cercando così di stimolare la curiosità degli ascoltatori, evitando di annoiarli o di focalizzarsi su un solo libro per un tempo troppo lungo.
E gli ascoltatori, come possono raggiungere e usufruire di questi podcast? Essendo un progetto che non nasce in radio, queste puntate vengono registrate prima e potranno essere ascoltate tranquillamente sull’app di Audible, mentre un estratto di ogni puntata sarà disponibile quasi in tempo reale sul sito www.libraio.it, che quindi aggiunge una nuova sezione al suo già ricchissimo sito web.
Il settore dei podcast ebbe molto successo inizialmente e alcuni anni fa, quando lo sfruttò la Rai per pubblicare i suoi programmi radio di inchiesta e di musica. Con il passare del tempo però sono un po’ finiti nel dimenticatoio, ed è un vero peccato in quanto rappresentano quell’unica forma di intrattenimento culturale senza la distrazione del video, dove l’ascoltatore è costretto (chiaramente, si sta parlando anche di gusti personali) a non farsi lambiccare il cervello da un susseguirsi di immagini, ma deve affidarsi al 100% alla voce che gli sta raccontando quel libro.
Ogni giovedì dunque, un appuntamento che non può mancare sul calendario di un qualsiasi lettore vorace, ma che può diventare in fretta una forma di compagnia, di intrattenimento culturale, di riscoperta del romanzo anche per chi spesso non ha tempo di prendere un libro tra le mani e magari potrebbe farselo semplicemente raccontare.
Rebecca Cauda