Pedaggio sul Gra? No, GRA…zie!
di Federico Cirillo
Castelli si rifà sotto e, districandosi abilmente tra le maglie di una discussione alla Camera su una risoluzione del Pd in commissione Ambiente, prova nuovamente ad inserire quel progetto, già ai tempi bocciato, criticato e osteggiato, di far pagare il pedaggio ai romani che usano giornalmente – circa 160mila – il raccordo anulare.
Pare, dunque, non volersi fermare il governo, anche dinanzi al no secco e forte proveniente da tutti i lati, sia dall’opposizione che dalla maggioranza stessa, in primis la Polverini. Il Presidente della Regione Lazio, infatti ha reagito seccamente alla notizia: << I pedaggi sul Gra sono semplicemente ingiusti. Non sorprende la posizione della Lega, coerente con i rigurgiti romani degli ultimi tempi. Restiamo contrari all’introduzione di questa tassa iniqua e proseguiremo al fianco delle istituzioni locali una battaglia a tutela dei pendolari del Lazio>>; quando le alleanze si fanno scomode…
Ma la Lega non sembra molto preoccupata dagli oppositori e, cocciuta, intende abbattere a cornate, quelle tipiche dei “veri padani”, il muro di no che, inevitabilmente dovrà affrontare. Intanto Castelli, si è subito preoccupato di smentire ciò che, solamente 3 giorni prima, aveva deciso proprio un suo ministro, Altero Matteoli, responsabile delle Infrastrutture, il quale aveva bocciato una proposta di legge che conteneva l’introduzione dei famigerati pedaggi. Il viceministro, infatti, ha deciso di impugnare, forte dell’appoggio dello zoccolo forte del carroccio, una decisione presa dal Parlamento il 30 settembre scorso, quando fu convertito in legge uno dei tanti decreti governativi del giugno, infischiandosene con noncuranza del fatto che già a febbraio il Tar aveva annullato il suddetto decreto; ma d’altronde non è la prima volta che le decisioni dei tribunali vengono scavalcate, disdegnate e raggirate da questa maggioranza. << Sui pedaggi il governo va avanti!>> affermano sicuro da quella parte, senza però fare i conti con l’oste, anzi con gli osti, quanto mai ostici su questo argomento; a porre il primo stop ci ha pensato, immediato, il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro: << non credo vi sarà alcun pedaggio sul Gra e sulla Roma – Fiumicino…Castelli conosce bene questa impostazione, credo che non si voglia la replica a Roma dell’ecopass di Milano, una tassa non solo percepita come ingiusta ma organizzata e gestita in modo maldestro>>. A rincarar la dose, oltre alla già citata Polverini, ci pensa anche Zingaretti, presidente Pd della Provincia di Roma: << Le parole del viceministro Castelli sui pedaggi sono inequivocabili, ma non ci spaventano e non bastano ad arrestare la nostra determinata battaglia contro l’ulteriore tassa che il governo Bossi-Berlusconi intende far pagare ai cittadini di Roma. La Lega fa solo propaganda politica e ancora una volta offende Roma e tutto il suo territorio. Non bastava la barzelletta dei ministeri a Milano o la storiella del trasferimento della Consob…>>. Così, mentre i romani insorgono e tutto il Lazio si schiera a loro favore, bisognerà aspettare mercoledì prossimo, quando in commissione alla Camera si dovrà votare su questa risoluzione, presentata dal Pd e che poco fa piacere a Castelli stesso: il partito di opposizione, infatti, chiede che vengano escluse dai pedaggi le strade <<per le quali non esiste un adeguata e funzionale rete stradale alternativa>>, quelli su cui <<non sono stati completati i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza>> e anche << i tratti qualificabili come strade extraurbane>> quindi il Gra e la Roma-Fiumicino, aggiungendo, infine di escludere dal pedaggio <<i cittadini residenti e le imprese sul territorio>>, tentando, così, di evitare un vero e proprio furto da 35-40 milioni di euro l’anno ai danni dei capitolini e dei pendolari. Quindi, caro Castelli, al pedaggio diciamo volentieri: no GRA…zie!!