Cantieri San Paolo a Roma: da campo da basket ad opera d’arte

Il quartiere romano tra Valco San Paolo e l’IIS Rossellini diventa un laboratorio di street art a cielo aperto grazie a una serie di interventi da parte di artisti nazionali e internazionali. Greg Jager, Gojo e Collettivo ‘900 raccontano la periferia romana grazie al progetto a cura di Michele Trimarchi, realizzato in collaborazione con la Regione Lazio per l’iniziativa Lazio Street Art con Dominio Pubblico, diretto da Tiziano Panici.

Integrazione multicolore
Due campi da basket si trasformano in vere e proprie tele artistiche, il progetto invade così gli spazi del quartiere e diventa fruibile dai cittadini che tutti i giorni si trovano a calpestare colori e forme diverse. La stessa diversità che caratterizza le comunità che abitano il posto: culture, lingue e tradizioni si mescolano passando dai romani da sette generazioni ai migranti appena giunti nella capitale. Gli artisti creano un tessuto variopinto partendo da due progetti principali: Tiber Courtyards, curato da Michele Trimarchi e realizzato dall’artista Greg Jager, consiste nella rigenerazione di due campi da basket lungo la zona urbanistica di Valco San Paolo attraverso linee che rinnovano le dinamiche spaziali e culturali del quartiere. Queste si ispirano all’identità del Tevere, simbolo dell’energia della capitale, allegoria dello scorrere del tempo e delle popolazioni che, nel tempo, hanno contribuito all’ accumularsi di arte e culture diverse su cui poggia la Roma di oggi. Il secondo progetto, One Take Project, curato da Paolo Colasanti – in arte Gojo – vede invece la realizzazione di tre opere murali nel complesso architettonico dell’Istituto statale Cine-tv Roberto Rossellini, da parte di Leonardo Crudi ed Elia Novecento. I murales raccontano la storia del cinema italiano a 80 anni di distanza dal primo film del regista a cui è intitolata la scuola.

Utile e dilettevole
«Oltre al restauro a livello estetico i campi sono stati rimessi a nuovo con l‘utilizzo di materiali specifici per esterno, migliorando così la fruibilità, anche i tabelloni con i canestri sono stati cambiati» – racconta in quest’intervista Luca della squadra All Reds Basket, della quale fanno parte i ragazzi che da anni gestiscono il centro sociale Acrobax. «Il campo all’aperto dell’Acrobax è un luogo di ritrovo per molti giovani di Roma sud e funge anche da punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi a questo a sport; oltre a sistemare il campo abbiamo ripulito anche l’area e sistemato le panchine e le ringhiere circostanti, non vediamo l’ora che termini la zona rossa per poter inaugurare il nuovo campo» conclude Luca: «Portiamo avanti anche un processo di sensibilizzazione sul bene comune, questo spazio è accessibile a tutti e quindi è importante che ogni persona se ne prenda cura affinché tutti ne possano godere al meglio, questo è possibile coinvolgendo le persone, soprattutto giovani, nei progetti rendendole partecipi e consapevoli del lavoro e della fatica che occorre per realizzarli». Riqualificazione, creatività e dialogo con il territorio: questi i pilastri del progetto, dunque, portato avanti con entusiasmo da decine di ragazzi e artisti dove opere con una straordinaria capacità comunicativa fungono da stimolo per la creazione di nuovi idee e luoghi di aggregazione.