Acqua radioattiva a Satriano (PZ)
Acqua radioattiva e pozzi chiusi dall’Arpab a Satriano di Lucania. Il sindaco del paese in provincia di potenza, Vincenzo Pascale, ha ordinato il divieto assoluto di utilizzare l’acqua di alcuni pozzi di sorgente situati nel territorio del comune. Il provvedimento è stato notificato anche all’Azienda sanitaria locale, ai carabinieri e alla polizia locale al fine di poterne accertare le cause e la provenienza della sostanza radioattiva.
L’ultimo prelievo è avvenuto in data 10 marzo. I risultati prodotti sono stati a dir poco allarmanti: «Gli accertamenti radiometrici – si legge nell’ordinanza del sindaco – evidenziano, rispetto alla radioattività naturalmente presente sulla terra, livelli di superamento notevoli».
Sarà necessario ora capire cosa ha determinato il superamento dei livelli naturali di radioattività dell’acqua. «Nell’area dei fosfogessi di Tito c’erano sostanze radioattive», ricorda il tenente Giuseppe Di Bello di Liberiamo La Basilicata.
Di Bello, che in passato ha condotto in quell’area indagini di polizia giudiziaria, non ricorda casi simili a Satriano. Commenta: «È molto strano. Se andiamo a misurare il fondo naturale di quell’area è molto più basso della media nazionale».
«Sono molto preoccupato – aggiunge Di Bello – anche su Sant’Angelo ci sono pozzi a rischio, da controllare. In passato abbiamo fatto dei campionamenti delle acque. Qui sembra che le ecomafie abbiano le chiavi delle porte principali delle istituzioni. Rispetto a questo evento va posta la massima attenzione. Non sono acque che possono essersi contaminate da sole. Ci vuole uno screening su quel territorio. Uno screening fatto bene, di alto profilo. E poi bisogna bonificare e individuare i responsabili».
Giuseppe Ferrara
25 marzo 2015