Il drastico lockdown di Shangai
“Voices of April” è un mini-documentario che denuncia il drastico confinamento a Shanghai.
Un video che mostra la capitale economica cinese in blocco è circolato sulla rete locale il 22 aprile. È punteggiato dalle parole sentite da quando le restrizioni sono state messe in atto quasi un mese fa a Shanghai. Gli utenti di Internet hanno raddoppiato la loro creatività nel tentativo di aggirare la censura.
Shanghai vista dal cielo, in bianco e nero. Letteralmente vuota immersa nella calma assoluta. Di fronte a un improvviso aumento dei casi di Covid-19, la megalopoli cinese di 25 milioni di abitanti vive sotto una campana di vetro da quasi un mese. Quasi impossibile uscire di casa. Nemmeno per fare rifornimento. Queste sono le condizioni di vita denunciate nel breve video. Nessuna narrazione, ma un collage di clip sonore, dalla dichiarazione di un epidemiologo che afferma che un confinamento della più grande città della Cina sarebbe un disastro alle grida degli abitanti che chiedono cibo. “Alla fine del video, completo si legge: Guarisci presto Shanghai”.
Rapidamente censurato dalle autorità, il montaggio intitolato “Voices of April” ha continuato a circolare sul social network WeChat. Gli utenti hanno trovato modi ingegnosi per aggirare il divieto, ad esempio attaccando un codice QR su una locandina di un film che consenta l’accesso al video. Questa manifestazione virtuale contro le restrizioni ricorda “la protesta creativa” osservata al momento del confinamento decretato a Wuhan nel 2020.
Il Guardian ha anche notato attacchi indiretti alla strategia di eradicazione del virus “distretto per distretto” promossa dalle autorità pubbliche nell’ambito della politica “zero Covid”. Jin Xing, uno dei presentatori televisivi più noti di Shanghai, ad esempio, ha pubblicato una foto e una citazione di Mao.
“Le persone in Cina e in tutto il mondo, compresi i nostri nemici, utilizzeranno il nostro lavoro a Shanghai per valutare se il nostro partito è in grado di gestire una grande città e un intero Paese”.
La reclusione è stata notevolmente allentata venerdì ed è stata prorogata fino al 26 aprile scorso. Ad oggi sono 443.500 i casi rilevati in città dal 1 marzo. Ufficialmente, si dice, stando alle cifre ufficiali che 11 pazienti siano morti.