Battle Royale, l’essenza dell’essere umano

Battle Royale è una storia ideata da Koushun Takami, prima come romanzo e poi come manga, dal quale è stato anche tratto l’omonimo film con Takashi Kitano.
Caratteristiche speciali che hanno contribuito al successo di questo incredibile manga: i disegni di Masayuki Taguchi, estremi, dettagliati, capaci di far respirare le emozioni fortissime e inquietanti dei protagonisti; una violenza pregnante in tutta l’opera, sia a livello psicologico che fisico; l’incredibile dubbio morale ed etico che riesce a insinuare l’autore circa l’essenza umana.
Battle Royale è infatti una ricerca alle più inquietanti domande sulla natura sociale dell’uomo. Cos’è una società? Cosa la definisce tale? L’uomo è civile per paura di una conseguenza? Cosa farebbe se nessuno potesse giudicarlo?
Protagonista della storia è Shuya Nanahara, un ragazzo amante della vita che sogna di essere un musicista. È un adolescente con molto carisma e all’improvviso la sua vita cambia drasticamente: la classe che frequenta viene selezionata casualmente per un programma militare, il battle royale; le regole sono semplici, uccidere tutti rimanendo l’ultimo sopravvissuto e farlo entro tre giorni.
A tutti gli studenti viene installato un collare pronto ad esplodere nel caso di tentata fuga.
Il concetto di homo homini lupus è qui estremizzato e si analizzano le inevitabili e drammatiche conseguenze.
Degli adolescenti vengono posti di fronte alla scelta di essere vittime o carnefici, di mantenere la propria umanità correndo un pericolo altissimo oppure lasciarsi abbandonare all’oblio della morte.
Il contesto è però troppo anche per chi cerca di mantenere il proprio lato umano, come ci si può fidare degli altri essendo a conoscenza di quello che sta accadendo? Gli amici possono essere davvero considerati tali?
Senza il pericolo della punizione, senza il timore del giudizio, di cosa è capace l’essere umano?
Quella che sembra una semplice lotta per la sopravvivenza sfocia poi in molto altro. Di fronte alla morte l’uomo amplifica ogni suo lato, quello religioso e spirituale ma anche quello oscuro e perverso.
Ogni emozione è assoluta, la gioia come la paura, mettendo una lente di ingrandimento su quello che è il concetto di società, una volta che si è davvero liberi di poter agire in qualsiasi modo si desideri, in uno stato di natura selvaggio.
I personaggi sono moltissimi, quarantadue. Alcuni escono di scena in fretta, ma in molti casi c’è un grande approfondimento psicologico, così da mostrare moltissimi lati dell’aspetto umano, in tante sfaccettature e micro mondi particolari dei quali ignoriamo l’esistenza.
“La vita è una gara! Combattete con coraggio e diventate degli adulti con un valore!”
Takashi Kitano nel film Battle Royale