Enigmistica o sull’arte di risolver problemi per diletto

Esiste un infinito mondo di giochi la cui precipua abilità necessaria alla vittoria consiste nell’arguzia dell’intelletto. L’enigmistica, in qualche modo, racchiude tutte le forme di gioco solitario – e non solo – in cui “sforzar le meningi”, e non i muscoli, è l’unica alternativa per raggiungere la vittoria: la soluzione. Risolvere, infatti, è sempre il fine ricercato, sciogliere un rebus, un enigma, un anagramma, una sciarada.

La maggior parte di coloro che si cimentano, spesso si sofferma ai più noti cruciverba, annerisce gli spazi segnati con il puntino, unisce con un tratto di penna una serie di punti al fine di svelare un’immagine; i più ardimentosi si cimentano in qualche rebus, spesso con notevoli difficoltà. Chi è dunque il vero appassionato di enigmistica?
L’esperto di certo non si diletta nei giochi solo ad agosto e sotto l’ombrellone, poi, un rebus non è solo un gioco, ma una vera ossessione in grado di metterlo a dura prova per giorni, se non di più. Le parole crociate potrebbero addirittura apparire noiose ai veri maestri, anche se in alcuni casi, nei cruciverba più complessi, il limine tra aspetto connotativo e denotativo della parola rende il gioco arduo anche ai più esperti. L’uso della crittografia, della logica numerica, ma anche delle immagini, porta il giocatore ad avere sempre stimoli diversi e a confrontarsi con campi della conoscenza sempre nuovi. L’enigmistica, infatti, al di là dell’aspetto ludico e ricreativo, è un incredibile serbatoio di sapere.

La Settimana
In Italia, una è la regina delle riviste di giochi: La Settimana Enigmistica che, con il suo stile retrò, la sua originalità grafica e i suoi contenuti che, nonostante il sapore vintage, restano impeccabilmente aggiornati, ci diletta ancora con rubriche sempreverdi come L’edípeo enciclopedico, in cui ci verrà solo chiesto di rispondere a domande di cultura generale. La rivista, fondata nel 1932, ci permette ancora di leggere nella sua quarta di copertina le seguenti parole: Periodico fondato e diretto per 41 anni dal Cavaliere del Lavoro Gr. Uff. Dott. Ing. Giorgio Sisini Conte di Sant’Andrea. E si, appare incredibilmente pleonastico, fuori tempo e barocco, ma si sposa perfettamente con lo stile di una rivista che non teme confronti né l’inesorabile passare del tempo.

I Bartezzaghi
L’ingegnere Sisini fu grande enigmista e si prodigò nella realizzazione di contenuti per la rivista per tutta la vita; il periodico, tuttavia, lega il suo nome a quello dell’indimenticabile Pietro Bartezzaghi. Ancora oggi, per antonomasia, è uso dire “il Bartezzaghi” per indicare i celebri cruciverba realizzati dallo stesso. A succedergli, dopo la scomparsa, sarà il figlio Alessandro che, ormai da tre anni, è divenuto direttore responsabile della testata. Famiglia prolifica quella dei Bartezzaghi, dal capostipite Pietro infatti, non nacque solo Alessandro, ma anche il figlio Stefano Bartezzaghi, semiologo e grande esperto di giochi che, proprio in questi mesi, è andato in stampa per Treccani con Enigmistica, piccolo scrigno di aneddoti e segreti di un mondo frutto delle menti più acute.
E voi, nel frattempo, avete risolto il rebus in copertina?