È morto Sebastião Salgado: addio al “fotografo del silenzio”

È morto Sebastião Salgado, fotografo e documentista brasiliano famoso per le sue potenti immagini in bianco e nero. Da molti definito come “il fotografo del silenzio” per la sua capacità di catturare col suo obiettivo tematiche sociali, ambientali e umanitarie e trasformarle spesso troppo poco discusse.
Chi era Sebastião Salgado
Salgado nasce l’8 febbraio del 1844 ad Aimorés in Brasile. La sua passione per la fotografia non nasce con lui, ma si sviluppa in età adulta. Salgado studia inizialmente economia all’Universidade de São Paulo, ottenendo anche un dottorato nella stessa materia nella capitale francese. Dopo un inizio professionale da economista negli anni ‘70, si avvicina al mondo della fotografia durante le missioni per l’Organizzazione Internazionale del Caffè in Africa. Nel 1973 decide di dedicare interamente la sua vita professionale alla fotografia, collaborando negli anni con tante agenzie fotografiche importanti come la Magnum Photos.
La sua passione per la fotografia emerge in ogni suo scatto, insieme al suo impegno sociale per le tematiche umanitarie e ambientali. Salgado usa la fotografia come denuncia e allo stesso tempo riscatto umano. Tra le sue opere più importanti c’è il progetto “Migrations” (2000): un reportage lungo 6 anni che cattura migliaia di migranti, profughi e rifugiati costretti a scappare dalle proprie terre a causa delle guerre, cambiamenti climatici o povertà.
Foto parte del reportage “Migrations”: Benako Camp, Tanzania 1994.
Un’altra opera importante di Salgado “Genesis” (2013), in cui emerge il suo impegno per l’ambiente. Il progetto celebra la bellezza del pianeta: paesaggi incontaminati, animali selvaggi e popoli indigeni. Il suo scopo è mostrare non solo il fascino della natura incontaminata dall’uomo e chiedere aiuto per proteggere e salvaguardare questo fascino, affinché possa durare.
Foto parte di “Genesis”: Isole Sandwich meridionali, 2009.
A questo progetto è legato “Genesis Platinum” (2025): una versione esclusiva e limitata del progetto precedente di Salgado, pubblicata dalla casa editrice TASCHEN. Questa edizione speciale è stata presentata in anteprima a Parigi nel gennaio 2025.
Foto parte del progetto “Genesis Platinum”: Antarctica, 2005.
Il suo impegno per l’ambiente non si focalizza solo nella fotografia: Salgado è co-fondatore dell’Istituto Terra. L’organizzazione ha riforestato la zona del Rio Doce, in Brasile: con la piantagione di più di 2 milioni di alberi, l’area è passata da degrado a riserva naturale.
Dopo tanti anni di impegno per le disuguaglianze sociali, le sfide umanitarie e le crisi ambientali, Salgado ha lasciato questa terra qualche giorno fa, all’età di 81 anni. L’eredità è la magia delle sue foto, insieme alla sua dedizione espressa tramite l’Istituto Terra. Il suo impegno nel consapevolizzare le persone sui temi controversi non può essere e non sarà indifferente.