Il misterioso Turkmenistan. 33 anni di indipendenza

Nell’immaginario occidentale i paesi del Medio Oriente che terminano col suffisso -stan si confondono in una costellazione variegata che si situa tra il versante ovest del mar Mediterraneo e un imprecisato punto nei pressi dell’Hindu Kush. Il Turkmenistan appartiene probabilmente a questi stati, la cui storia è oscura ai più. Il 27 settembre saranno 33 anni dall’ottenimento dell’indipendenza raggiunta nel 1991. Un meraviglioso paese ricco di segreti naturalistici e opulente metropoli che ancora si nasconde allo sguardo dei viaggiatori meno arditi.

Il deserto del Karakum è il luogo naturalistico forse più celebre e occupa una superficie pari al 70% dell’intero paese, la catena montuosa del Kugitang si muove sinuosa verso est, mentre quella del Kopet Dag degrada lentamente verso il Mar Caspio che ne lambisce le estremità occidentali. Anche grazie a questi confini marcati e a territori poco ospitali, il Turkmenistan, il cui antico nome era Margiana, si è lasciato dominare solo dai popoli più caparbi. I persiani, Alessandro Magno, i Parti e poi i Romani. L’islamizzazione e la correlata dominazione araba, Gengis-Khan e, infine, il grande Tamerlano. Celebre, lungo la Via della Seta, era Merv, antica capitale, dove le carovane sostavano e commerciavano prima di proseguire nel viaggio.

Il passato più recente ha visto il paese sottostare all’egida dell’Unione Sovietica per un lungo periodo, divenendo nel 1924, dopo la Rivoluzione russa, la Repubblica Socialista Sovietica turkmena. È dunque il 1991 quando, con lo scioglimento dell’URSS, anche il Turkmenistan, scegliendo la forma della Repubblica presidenziale, ha avviato un lungo processo di trasformazione del paese.

Aşgabat, moderna capitale, spicca come cattedrale nel deserto e di certo visitarla lascia esterrefatto il viaggiatore che, sbagliandosi, immagina un Turkmenistan privo di grandi attrattive. Il deserto del Karakum con la sua inquietante Porta dell’Inferno continua a impressionare l’immaginario collettivo mentre le ricche moschee di Turkmenbashi e quella di Ertughul Ghazi con le loro dorate cupole e i minareti abbacinanti lasciano esterrefatti. Ma vero tesoro di questo paese è di certo quello immateriale delle millenarie tradizioni. Quel sapere lontano che lo lega strettamente ai paesi confinanti e alla vasta area indo-iranica. Numerose sono le celebrazioni e le festività che mescolano il folklore di diverse etnie in un meraviglioso caleidoscopio di feste e colorate ricorrenze. Molti gli eventi attesi, soprattutto nella capitale, in occasione di questi 33 anni di indipendenza.