Dejan Enev e i racconti racchiusi nel suo Circo Bulgaria

Dejan Enev – maestro del racconto breve – ha lavorato come operaio in fabbrica, assistente ospedaliero, insegnante, imbianchino, giornalista e redattore. Ad oggi è uno degli autori bulgari più apprezzati sulla scena nazionale e internazionale.
Il suo volume, Circo Bulgaria, raccoglie sessantadue racconti brevi e una varietà eterogenea di personaggi che animano un universo vero, palpitante, fatto di soldati, ufficiali, preti, bambini, donne, madri, prostitute, mafiosi, ecc. – dando origine a un’incredibile danza della realtà.
Come in un luna park, su una giostra, o all’interno di un circo, la franchezza della loro esistenza si palesa senza avvisare, riuscendo senza fatica a sospendere l’incredulità, ad affascinare, a portare altrove, spesso faccia a faccia con identità solide, volti e personalità perfettamente riconoscibili.

In Circo Bulgaria, un personaggio comune può arrivare in pochissime battute a riempire l’intera pagina e a catturare senza riserve l’attenzione del lettore.
Un esempio ci viene offerto da una metamorfosi, di fronte la quale il lettore avverte gli stessi sentimenti di chi fosse da tempo immerso negli eventi: il ricordo di Kalina, «bambina biricchina con le ginocchia sbucciate», slitta con naturalezza nell’immagine di una maturanda – nome che corrisponde al titolo del racconto – in grado con la sua presenza di far tremare le mani ad autisti di camion intenti a trasportare pietrisco.
L’essenza della nuova donna – che ha preso il posto della bambina «cerva lentigginosa» – è restituita senza catene di aggettivi, in modo etereo, estatico, lasciando che sia la scena a parlare: «Kalina fino all’ultimo camminò tra noi in jeans e maglietta, poi in un attimo sparì e quando si ripresentò con il suo abito da ballo perfino il vento si placò e si sdraiò ai suoi piedi come un cane».
La Bulgaria stessa diventa una sorta di protagonista nella narrazione, con la sua storia complessa – che si estende dalla fine del regime socialista al crollo del muro di Berlino e l’inizio della transizione verso un sistema democratico – le cui sfide culturali rappresentano il palcoscenico di vita dei personaggi.
Gli episodi – intrisi di umorismo e di toni tragicomici – hanno origine dal vissuto autobiografico di Enev, a cui si unisce la sua capacità di creare.
Un palcoscenico complesso, all’interno del quale sfide politiche e sociali si intrecciano con le esperienze personali di ogni personaggio. La narrazione offre una finestra su una nazione in evoluzione, catturando le tensioni e le ricchezze di una società che cerca di definire la propria identità nel contesto di un mondo in cambiamento.
Emerge dalla penna di Enev la nostalgia per un’epoca passata, una riflessione sulla perdita e sulla trasformazione. La Bulgaria descritta dall’autore diventa un crocevia di identità, in cui le tradizioni del passato si scontrano con la modernità in rapida evoluzione. Questo conflitto tra vecchio e nuovo, radici e cambiamento, contribuisce a creare profondità nei personaggi e nel loro vissuto.
Pubblicato a settembre 2023 da Bottega Errante Edizioni e inserito all’interno della collana Radar, Circo Bulgaria è stato candidato due volte al prestigioso premio irlandese, Frank O’Connor International Short Story Award – classificandosi come finalista nel 2011 – e in Bulgaria gode di ben quattro edizioni.
Non a caso Giorgia Spadoni, che ha tradotto Circo Bulgaria per l’edizione italiana, vive l’incontro con Sofia e con le altre città balcaniche come fosse una rilettura e un viaggio tra i personaggi di Enev:
«Nel frattempo mi ero trasferita a Sofia, studiavo e lavoravo e giravo per la Bulgaria e più volte mi sono imbattuta in situazioni e persone che sembravano uscite dalle storie di Dejan, come dei déjà-vu. Belle e brutte. Divertenti e tristi. Traducevo un racconto e subito mi ritrovavo il protagonista davanti, in carne e ossa».