Roma: è silenzio sulle dimissioni del capo dei vigili Carlo Buttarelli
Si è conclusa così con le dimissioni di Carlo Buttarelli la diatriba tra il capo della Polizia Municipale di Roma e il sindaco Marino. Sebbene la decisione che Buttarelli ha preso in data 7 luglio sia stata spiegata ufficialmente da “motivi personali”, in realtà non ha fatto altro che battere sul tempo l’inevitabile.
Lo scontro acceso che Buttarelli e Marino hanno avuto lo scorso giovedì 4 luglio in Campidoglio ha segnato la fine, secondo le stesse parole del sindaco, del loro “rapporto fiduciario”. Il pomo della discordia è stato il piano contro l’abusivismo che sta tanto a cuore al sindaco. Tra i suoi primi provvedimenti, infatti, Marino ha richiesto alla Polizia Municipale un piano straordinario per il decoro di cinque tra i più importanti luoghi del centro di Roma, da liberare dall’assedio dei venditori abusivi.
Una settimana fa si chiedeva alla Polizia Municipale il dispiego di trecento agenti nei pressi del Pantheon, del Colosseo, di Piazza di Spagna, di Fontana di Trevi e di Piazza Navona. Buttarelli impiega un tempo di 48 ore per reperire il personale. Accade dunque disgraziatamente che Marino giovedi 4 luglio si trovi a passeggiare in bicicletta e a non vedere per i suddetti luoghi della Città Eterna i vigili che si aspettava di trovare addetti al controllo antiabusivismo. È qui che Marino salta su tutte le furie, convoca Buttarelli in Campidoglio per chiedere spiegazioni.
Il ritardo nel reperire il personale appare al sindaco un tempo veramente inconcepibile per un corpo, come quello della Polizia Municipale, che vanta 7mila unità disponibili. Venuta meno la fiducia del sindaco, la decisione di Buttarelli era quasi obbligata e se non ci fosse stata, sarebbe stata seguita da un provvedimento diretto del sindaco stesso. Si sono sollevate voci di solidarietà al dimissionario Buttarelli, che pare abbia pensato forse a caldo di abbandonare addirittura il corpo della Polizia Municipale stessa.
In primis a prendere le difese di Buttarelli è stato l’ex sindaco Alemanno, che appena 11 mesi fa l’aveva nominato capo della Municipale, scegliendo la sua figura in una veste moralizzatrice per porre fine allo scandalo di presunte mazzette estorte dai vigili ad alcuni locali di Trastevere.
Critico nei confronti del sindaco è il Sulpl (il Sindacato unitario dei lavoratori della Polizia Municipale del Lazio) con le parole di Stefano Giannini “Marino parte con il piede sbagliato.[…]Il Sindaco Marino perde sicuramente la possibilità di avvalersi di una figura di spiccata efficienza e riconosciuta professionalità”. E ancora il dirigente sindacale Csa Gabriele Di Bella nell’affermare la sua solidarietà a Buttarelli, riprendendo il motivo delle sue dimissioni ossia il problema del piano straordinario di decoro di Roma, solleva la questione del milione di euro al mese che il Comune di Roma ha promesso per pagare gli straordinari ai vigili che saranno impegnati nel controllo antiabusivismo di cinque luoghi centrali della città.
Ora Di Bella afferma “Posto che l’amministrazione riesca a trovare queste risorse, alla periferia cosa resta?”. Di certo non si può non considerare questa una domanda più che legittima. Ora si pone il problema del successore al comando della Polizia Municipale. Nell’imminente comandante facenti funzioni e sostituta ad interim di Buttarelli è Donatella Scafati, in quanto vicecomandante più anziano. Per il ruolo definitivo di capo della Polizia Municipale, i due nomi che si vociferano sono quello di Luca Odevaine, ex vicecapo di gabinetto con Veltroni, poi a capo della Provinciale sotto la giunta Zingaretti, e Mario Morcone, ex prefetto, già commissario al Campidoglio dopo le dimissioni di Veltroni nel 2008 e candidato sindaco per il Pd a Napoli.
Nessun commento invece arriva dal neo sindaco Ignazio Marino, che si trincera nel più assoluto silenzio sulla vicenda Buttarelli, a cui rimane la solidarietà dei tanti che si sono schierati dalla sua parte.
Raffaella Antonini
09 luglio 2013