Mc Nill, la rivolta rosa!
Ciao Nill, bentornata su Fiori di Cemento. E’ da poco fuori il tuo ultimo singolo “Il Gender”. Presentacelo.
Il Gender non si presenta. Il Gender arriva, ti infetta e neanche te ne accorgi.
Fai delle parole un’arma, nell’ album precedente “Femminill” hai affrontato l’omofobia e insisti ancora sulla stessa tematica nel tuo nuovo pezzo che si scaglia contro il bigottismo e le mentalità retrograde. Mancano delle leggi e bisogna aprire gli orizzonti, ma credi che il problema in Italia risieda più ad un livello civile o culturale?
Il problema dell’Italia è la mancanza di educazione per quanto riguarda i temi legati alle “diversità”, l’incapacità di andare oltre i ruoli di genere, l’assenza di un’adeguata educazione sessuale/affettiva e l’attaccamento a canoni maschilisti e sessisti. Nel 2018 abbiamo ancora politici che basano la loro campagna sul rispetto della “famiglia tradizionale”, questa cosa dice tanto e fa tanta tristezza.
Ti piace usare il video come uno strumento di grande forza comunicativa. Le tue canzoni sono accompagnate da clip evocativi. Dalle 4 Nill in “Prenditi Tutto” all’ultima stravaganza di “Gender”. Una stanza dalle pareti rosa, un tenero Carlino, tu che ti dondoli su un unicorno gonfiabile. Il carro del Gender è “divertente” , dice il testo. Il video cosa comunica?
La favolosità della propria diversità. L’importanza dell’autodeterminazione. Nel video c’è la mia comunità, tutta la gente che in un modo o nell’altro è attiva nella comunità LGBTQI. Adesso va molto questa cosa tipo “io e la mia gente”, ecco, nel video siamo io e la mia gente: pazza, colorata, instancabile, attivista, autodeterminata e FAVOLOSA.
Giovaz ha steso un bel beat aggressivo e colorato. La produzione è affidata a BM Records, etichetta di Mastafive. Cosa state programmando?
Una volta infettato il mondo col Gender, lo conquisteremo. Un piano semplice e poco pretenzioso.
C’è stata un’evoluzione a livello musicale dopo “Femminill”?
C’è stata un’evoluzione di Giulia, da Femminill sono cambiate tante cose e anche la mia attenzione si è spostata su certe tematiche e certe sonorità. Staremo a vedere.
Negli ultimi anni il rap ha conquistato le classifiche,è un genere popolare. Piace anche a molte ragazze, manca, però, una figura femminile mainstream nella scena.
Se deve esserci una rapper che “rappresentando le donne” dice cose come “Fai la signorina ma pensa come un uomo” magari forse è meglio che non ci sia nessuno. Niente di personale, è un discorso molto più complesso di come appare. Sembra sempre che la scena maschile abbia spazio per tutti i “tipi” di uomo: abbiamo quello zarro, quello giocherellone, quello che a scuola tutti lo scherzavano e ora si prende la rivincita, quello dalla strada…c’è spazio per tutte le rappresentazioni maschili. Le donne o corrispondono a due/tre “categorie” oppure nada, non esistono. Poi appena su una vengono investiti un po’ di soldini i maschietti ti dicono “Visto quanto siamo bravi?!? Diamo spazio alle donne!” Ma andassero, cordialmente, a cagare.
C’è qualche artista che ti affascina, con cui vorresti collaborare?
Così al volo due artisti che ritengo immensi sono Davide Shorty e Rancore.
Ciao, grazie Nill.
Grazie a voi, may the Gender be with you.