La Roma soffre, ma vince : all’Olimpico finisce 3-1 col Genoa
E’ un 3-1 tutt’altro che agevole quello conseguito dalla Roma ai danni del Genoa nel match serale valevole per la ventisettesima giornata del campionato di Serie A. E’un Genoa che parte subito combattivo, con carattere e personalità, quello che blocca inizialmente la Roma nella costruzione della manovra, imbrigliando il fulcro del gioco nell’affollamento del centrocampo e ripartendo rapido con la dinamicità di Borriello e la quantità di Kucka, Ciononostante il primo quarto d’ora di gara non registra occasioni da goal, fatta eccezione per un tentativo velleitario, proprio di Kucka, dalla distanza.
Al 14’ minuto la prima svolta dell’incontro : azione solitaria di De Rossi, che si libera in mezzo a quattro difensori con un’inedita serpentina, entra in area di rigore, superato il vertice destro, e cade a terra fronteggiato da Bovo. Il contrasto pare leggero e poco chiaro, ma basta a convincere l’arbitro, Gervasoni di Mantova, a punire l’intervento con la massima punizione. Dal dischetto va il capitano giallorosso. Il pallone che scrive una pagina di storia del calcio italiano, Francesco Totti lo calcia col destro. Il rigore è una staffilata a bassa altezza che si insacca alla destra dell’incolpevole Frey, il quale può solo deviare leggermente. Sono 225 in Serie A. Agganciato Nordhal, Totti diventa il secondo marcatore di tutti i tempi del massimo campionato italiano, dietro solo a Piola, a quota 274 reti. Tuttavia la segnatura non sveglia la Roma e il Genoa, da parte sua, riprende pazientemente e caparbiamente a macinare gioco, crescendo col passare dei minuti in pericolosità e convinzione. Al 31’ e al 33’ Stekelenburg è chiamato doppiamente al grande intervento. Il portiere olandese vola alto sulla sua sinistra e alza sopra la traversa il colpo di testa a botta sicura di Kucka, trovato sul secondo palo dal cross preciso di Marco Borriello. Sul conseguente calcio d’angolo, da una caotica serie di rimpalli la sfera finisce sui piedi di Bertolacci, che tocca debole ma angolato. L’estremo difensore è rapido a distendersi sulla sua destra e ad arpionare il pallone con la punta del guanto, negando ancora decisivamente la gioia del pareggio al Genoa. Al 41’ l’ennesima incursione sulla fascia sinistra di uno scatenato Borriello trova ancora impreparato un fragile Piris, costringendo al fallo Burdisso in ripiego, scomposto nell’entrata in scivolata. E’ ancora rigore, stavolta netto, e Borriello non sbaglia : palla da una parte, Stekelenburg dall’altra. Al 41’ è ristabilita la parità, che accompagna le due formazioni al riposo. Al ritorno dalla pausa, al 13’ minuto è proprio la Roma a tornare in vantaggio. Calcio d’angolo battuto da Totti, che pesca altissimo Romagnoli. Il classe 95 approfitta della disattenzione in marcatura di Antonelli e dell’indecisione in uscita di Frey, toccando di testa e mettendo alle spalle del portiere francese e bagnando col goal il suo esordio dal primo minuto. Ma l’incontro continua a procedere secondo gli stessi binari. La Roma rallenta il ritmo e tenta la gestione, il Genoa non demorde e ricerca il pari, sfiorandolo, come al 24’, quando, su cross teso dalla destra, il nuovo entrato Immobile colpisce di prima, trovando la disperata opposizione di Burdisso e, in seconda battuta, l’efficace respinta dell’impeccabile portiere romanista. E’ l’ultima azione tanto pericolosa per il Genoa, che si ritrova con l’uomo in meno dal 32’ (doppia ammonizione per Kucka, in seguito a scintille con Totti). La Roma, forte dell’uomo in più, trova finalmente la chiave più stabile per il controllo dell’incontro e lo chiude al 43’ con un destro del subentrato Perrotta, servito un’altra volta da Totti. Per gli undici di Andreazzoli è la terza vittoria consecutiva, per il Genoa di Ballardini una buona prestazione che non preoccupa, anche alla luce dei risultati pomeridiani delle ultime tre della classe, rimaste a distanza, bloccate a quota 21 punti.
Mattia Coletti
4 marzo 2013