Gp Azerbaigian: dalla roulette di Baku spunta Sergio Perez, secondo Vettel. Fuori Hamilton e Verstappen

Il Gran Premio dell’Azerbaigian sul circuito cittadino ricavato dalle strade della capitale Baku è stato sempre ricco di colpi di scena. Incidenti, muretti molto vicini, scerse vie di fuga, rettilinei lunghissimi. Insomma, tutti gli ingredienti che concorrono a definire una vera e propria trappola, una roulette per le aspirazioni dei contendenti al titolo mondiale.
Durante le qualifiche di sabato la Ferrari ha stupito tutti con un giro eccezionale di Charles Leclerc che ha conquistato la pole position davanti a Lewis Hamilton. In seconda fila Max Verstappen e la sorprendente AlphaTauri di Gasly. Già durante le qualifiche e le prove libere del venerdì vari piloti sono stati protagonisti di vari errori che li hanno portati a sbattere contro le barriere, costringendo la direzione gara ad interrompere la qualifica varie volte.
Al via Leclerc scatta benissimo portandosi dietro Hamilton, Verstappen e Perez e sembra prendere il largo nel corso del primo giro ma la Ferrari in gara è nettamente più lenta rispetto alla qualifica e paga dazio sui lunghi rettilinei di Baku. In pochi giri il monegasco viene superato dai due contendenti al titolo e dall’altra Red Bull di Perez. La scuderia anglo-austriaca col motore giapponese sembra averne nettamente di più e durante il pit stop il duo Verstappen-Perez riesce a uscire davanti alla Mercedes. L’olandese prende il largo mentre il messicano gli copre le spalle in un ottimo gioco di squadra. Intanto, più indietro a risalire sono le due Aston Martin di Vettel e Stroll che dopo la pessima qualifica mettono in mostra un ritmo gara davvero impressionante. Entrambi ritardano tantissimo la sosta con Vettel che si porta nelle vicinanze di Leclerc in difficoltà e Stroll subito dietro a Hamilton ritardando al massimo il pit stop. La Ferrari fatica e viene superata all’uscita dal pit stop anche dall’AlphaTauri di Gasly mentre Sainz sbaglia la frenata e finisce lungo. E’ proprio in questo momento che arriva il primo colpo di scena: al 32esimo giro sulla Aston Martin di Stroll cede la gomma posteriore sinistra in pieno rettilineo e il canadese va a sbattere causando l’entrata della safety car. Il gruppo si ricompatta e alla ripartenza Verstappen tiene la posizione mentre Hamilton si fa minaccioso con Perez ma il messicano resiste. Chi invece cala l’asso è Vettel che infila Leclerc alla prima curva prendendosi la quinta posizione e poco dopo infila Gasly risalendo al quarto posto. Il quattro volte iridato è in stato di grazia con la nuova Aston Martin e continua a spingere. Sembra fatta per la prima doppietta Red Bull dopo tanto tempo ma a cinque giri dalla fine sulla vettura di Verstappen cede la gomma posteriore sinistra, sempre sul rettilineo, con l’olandese che va a muro e perde una gara che stava saldamente controllando. Entra di nuovo in azione la safety car ma dopo tre giri la direzione gara espone la bandiera rossa per rimuovere in sicurezza i detriti e la gara viene interrotta quando mancano due giri al termine. Sembra che la gara finisca con due giri in anticipo ma inaspettatamente si decide di far ripartire la gara per i due soli giri restanti con partenza dalla griglia. Una sorta di sprint race. A partire in testa c’è Perez, che ha ereditato la leadership dopo il ritiro di Verstappen, poi Hamilton, Vettel, Gasly e Leclerc. Pronti, via e a scattare meglio di tutti è Hamilton, che supera Perez, ma alla prima curva l’inglese sbaglia clamorosamente la frenata finendo nella via di fuga dove viene sfilato da tutto il gruppo. Perez scappa via portandosi dietro Vettel mentre Leclerc tenta il tutto per tutto con Gasly e lo supera all’inizio dell’ultimo giro ma il francese riprende la scia e ripassa davanti. Leclerc ci riprova in ogni curva successiva ma deve guardarsi dalla Mclaren di Norris, bravo anche lui a riportarsi a ridosso del podio nella ripartenza. Anche Sainz ne approfitta dopo l’errore a inizio gara e terminerà ottavo in zona punti. Ad approfittare della ripartenza sono anche gli Highlander del gruppo: Alonso e Raikkonen sfruttano tutta la loro esperienza e portano le rispettive vetture in zona punti con lo spagnolo che supera varie monoposto portando a casa un sesto posto eccezionale per la Alpine Renault mentre il finlandese strappa l’ultimo punticino disponibile in decima posizione per l’Alfa Romeo con le due vetture del Biscione che precedono nientepopodimeno che la Mercedes di Bottas. Perez vince quindi la sua seconda gara in carriera, la prima con la Red Bull, su un circuito dove è già andato a podio due volte nel 2016 e 2018. Sebastian Vettel torna sul podio con un secondo posto clamoroso dopo l’ultimo con la Ferrari ad Istanbul 2020, portando la Aston Marin al suo primo storico podio in Formula 1. Gasly chiude terzo e torna sul podio anche lui dopo la sua ultima esperienza sul gradino più alto a Monza lo scorso anno. La Ferrari chiude in quarta e ottava posizione con Leclerc e Sainz e sopravanza la Mclaren al terzo posto nel campionato costruttori. Per la lotta mondiale è invece 0 a 0. Verstappen è fuori ed Hamilton quindicesimo dopo l’errore al secondo via, entrambi fuori dai punti con la Mercedes che non marca anch’essa punti per la prima volta dall’Austria 2018, complice il dodicesimo posto incolore di Valtteri Bottas.
Ordine d’arrivo:
- Perez (Red Bull-Honda)
- Vettel (Aston Martin)
- Gasly (AlphaTauri-Honda)
- Leclerc (Ferrari)
- Norris (Mclaren-Mercedes)
- Alonso (Alpine Renault)
- Tsunoda (AlphaTauri-Honda)
- Sainz (Ferrari)
- Ricciardo (Mclaren-Mercedes)
- Raikkonen (Alfa Romeo Sauber)
- Giovinazzi (Alfa Romeo Sauber)
- Bottas (Mercedes)
- Schumacher (Haas)
- Mazepin (Haas)
- Hamilton (Mercedes)
- Latifi (Williams)
- Russell (Williams) ritirato, cambio
- Verstappen (Red Bull-Honda) ritirato, foratura
- Stroll (Aston Martin) ritirato, foratura
- Ocon (Alpine Renault) ritirato, turbo