Strage di Bologna: chi è Paolo Bellini e perché è stato condannato

Il 2 agosto 1980, alle 10:25 del mattino, una bomba esplose nella stazione di Bologna, causando 85 morti e oltre 200 feriti. Un attentato sconvolgente, tra i più gravi nella storia dell’Italia repubblicana, che ha lasciato una ferita profonda nel cuore del Paese. Due giorni fa, dopo oltre quarant’anni di indagini, depistaggi e processi, Paolo Bellini è stato condannato in via definitiva come uno dei responsabili di quella strage.
Ma chi è Paolo Bellini?
Paolo Bellini, oggi settantaduenne, è stato un militante dell’estrema destra italiana, legato ad Avanguardia Nazionale. La sua figura è controversa: si è mosso per decenni in un’area grigia tra militanza politica, criminalità organizzata e rapporti con i servizi segreti. Bellini, infatti, non è una figura sconosciuta alla cronaca nera e giudiziaria italiana. Già in passato era stato condannato per l’omicidio di Alceste Campanile, un giovane militante di sinistra ucciso nel 1975 a Reggio Emilia. In quel caso, Bellini si era reso irreperibile per anni, riuscendo a fuggire all’estero grazie a una fitta rete di protezione e coperture. È stato inoltre indagato per traffici d’armi e per il coinvolgimento in reti criminali transnazionali.
Il ruolo nella strage di Bologna
Secondo la sentenza definitiva Bellini ha partecipato attivamente all’attentato del 2 agosto 1980, collaborando con altri esponenti dell’estrema destra già condannati. La sua presenza a Bologna è stata confermata da una testimonianza video, in cui compare nei pressi della stazione poco prima dell’esplosione. La condanna ha stabilito che Bellini non agì da solo, ma fu parte di un più ampio disegno eversivo, sostenuto da una rete di complicità che coinvolgeva anche settori deviati dello Stato.
Oggi, comprendere chi è stato Paolo Bellini, e quale rete lo ha sostenuto, significa fare i conti con una stagione della Repubblica in cui la democrazia è stata messa duramente alla prova. Ricordarlo oggi serve a rafforzare gli anticorpi contro ogni nuova forma di estremismo e manipolazione.