Luigi Cevenini III, detto zizì

Luigi Ceravini, giocatore e allenatore, ruolo interno sinistro. Nato nel 1895 a Milano e morto nel 1968 a Masano di Villa Guardia. Terzo di cinque fratelli, per questo noto anche come Cevenini III e insieme a loro costituirono una delle maggiori dinastie nel calcio. L’altro soprannome era Zizì, per la sua lingua arguta e pettegola e per il suo modo di giocare. Abile, fastidioso, furbo. Ha giocato con la maglia di Milan, Juventus e Inter (diventando il primo giocatore ad indossare le tre magliette) ed in Nazionale giocò 29 gare siglando 11 reti.
Zizì era noto anche come “Il professore”, sempre pronto ad elargire consigli ai più giovani, ma anche ruvido con chi al contrario non lo assecondava. Fumatore incallito, non entra mai in campo senza una sigaretta nascosta nei pantaloncini o tra i risvolti delle magliette, è uno delle prime rockstar del calcio e al pubblico dell’epoca piace. Lo va a vedere, sicuro che lui regalerà spettacolo in un modo o nell’altro e il prof, spesso, ricambia.
La carriera di Luigi Cevenini
Esordì in Serie A nel Milan il 28 aprile 1912 nella gara contro il Genoa, vinta grazie a un suo gol, ma per gran parte della sua carriera fu legato all’Inter, con cui fra il 1912 e il 1927 disputò complessivamente 190 partite in campionato, segnando 156 reti in 10 stagioni. La Prima guerra mondiale, che lo vide tornare provvisoriamente in rossonero e giocare 7 gare segnando 6 gol in Coppa Federale 1915-1916, Coppa Regionale Lombarda e Coppa Mauro, gli rubò gli anni in cui un calciatore solitamente si afferma, ma Zizì riuscì comunque a imporsi nel panorama calcistico italiano.
Campione d’Italia nel 1920, al primo campionato dopo il conflitto, rimase in nerazzurro fino al 1927, senza più riuscire a ripetere in campionato l’exploit del 1920. In questo lasso di tempo, i fratelli Cevenini stabilirono un record tuttora in essere, alquanto straordinario: il 26 dicembre 1920, infatti, tutti e cinque i fratelli, (Aldo, Mario, Luigi, Cesare e Carlo), vennero schierati nel derby cittadino contro l’U.S. Milanese, terminato 2-1 per l’Inter grazie ai gol di Luigi e Carlo. (Noi oggi ci siamo andati vicini con i tre fratelli Esposito che segnano nella stessa giornata tra Serie A e Serie B). Il prof chiude poi la carriera alla Juventus per poi allenare, senza grandi successi, Messina, Comense e Arezzo.
Nazionale
Già prima della Grande Guerra aveva esordito con la maglia azzurra nella partita del 31 gennaio 1915 vinta per 3-1 contro la Svizzera, con un suo gol su rigore per il 2-1 e nella ripresa il terzo gol del fratello maggiore Aldo (che giocava in Nazionale fin dalla sua prima partita nel 1910). Nel 1929 diede l’addio alla Nazionale, di cui ebbe per 7 volte la fascia di capitano. Giocò anche 2 partite, con una rete, nella Nazionale B nelle prime due partite della sua storia, nel 1927, segnando 3 reti contro le nazionali maggiori di Lussemburgo e di Irlanda.
Come riportato da Antonio Ghirelli nella sua Storia del calcio in Italia, Luigi Cevenini fu il primo giocatore nella storia della Nazionale a rendersi protagonista di un episodio singolare: nell’immediato dopoguerra, alla vigilia di un derby, egli scomparve misteriosamente da Milano. Si venne a sapere una quindicina di giorni dopo che s’era recato in Inghilterra per confrontarsi con i professionisti inglesi. Il provino ebbe esito positivo ma, quando una squadra britannica si fece avanti per ingaggiarlo, Cevenini sparì da Londra così come da Milano. Una volta tornato disse a chi lo intervistò che se proprio doveva scegliere tra nebbia e nebbia preferiva di gran lunga quella di casa, di Milano..