Esenin, l’anima senza veli

Giovedì 11 settembre alle ore 18:30, la Casa Russa a Roma ospita il tanto amato del pubblico Salotto Letterario e Musicale, questa volta sarà dedicato a Sergej Esenin in occasione dei 130 anni dalla nascita. Poeta dell’Età d’Argento, brillante rappresentante della poesia contadina, e, forse, il poeta russo più amato dal popolo, infinitamente innamorato della propria patria. Ricordate in particolare queste sue parole: “Se un esercito santo griderà: lascia la Russia, vivi in paradiso!” Io dirò: “Non ho bisogno di paradiso, datemi la mia patria”
Esenin, un’anima fragile quanto maledetta
Spericolato, riflessivo, triste. Lo chiamavano il cantore dell’anima russa, di tutti i suoi riflessi. Raccontava il desiderio di libertà e la nostalgia dell’amore perduto, la bellezza della sua terra natia e la tragedia dell’epoca. Il suo nome, la vita tempestosa, i tormenti amorosi e la morte misteriosa sono entrati nella storia della poesia russa.
Nacque nel distretto di Rjazan nel 1895 , fece parte dapprima a Pietroburgo del gruppo dei poeti contadini e poi dell’immaginismo, una generazione di peti moscoviti nata dopo la Rivoluzione. Entusiasta della Rivoluzione, esaltandola in poemi declamatorî e barocchi, quali Preobraženie (“Trasfigurazione”) e Inonija (“Altra terra”) del 1919. Ma ben presto la delusione provata di fronte al dilagare del progresso industriale, che trasformava la campagna rurale, lo spinse a una vita travagliata di cui è un riflesso nel poema Ispoved´ chuligana (“Confessione d’un teppista”, 1921) e nel ciclo Moskva kabackaja (“Mosca delle bettole”, 1924) che conteneva versi allucinati. Inutilmente, egli tentò di accostarsi a temi di argomento sovietico: l’alcolismo, la solitudine e la disperazione lo spinsero al suicidio. Esenin è, in sostanza, un continuatore della tradizione di A. Blok, sia per la fluidità musicale dei versi, sia per il gusto della romanza zigana, sia per la sovrapposizione e per il connubio di vita e letteratura.
In programma del Salotto Letterario e Musicale “Esenin. L’Anima senza veli”, le poesie in russo e in italiano interpretate dall’attore Pavel Zelinskij. Rita Giuliani, professoressa di letteratura russa, condivide fatti interessanti dalla biografia del poeta. Il soprano Maria Smirnova e il pianista Maxim Skogorev eseguiranno le romanze sulle poesie di Esenin e brani per pianoforte del compositore russo Aleksander Grechaninov, raramente suonato sui palcoscenici romani.