La tragedia di Hillsborough: il disastro che ha cambiato il calcio inglese

Il 15 aprile del 1989 oltre 25 mila tifosi del Liverpool andarono allo stadio di Hillsborough a Sheffield per la semifinale di Coppa d’Inghilterra contro il Nottingham Forrest, 96 di loro non fecero mai ritorno a casa per quella che rimane ancora oggi la più grande tragedia sportiva di sempre. Sono trascorsi 23 anni da quella drammatica data, una partita che ha stravolto inevitabilmente ed in maniera totale il calcio britannico, così come il modo di vivere questo sport oltremanica.
In quel sabato di primavera infatti quasi cento persone persero la loro vita all’interno della Leppings Lane, la curva designata ai sostenitori dei Reds, il punto in cui si creò una calca impensabile che risucchiò per sempre 96 persone causando oltre 700 feriti.
Colpa degli hooligans? Violenza e follia dei tifosi? Niente di tutto ciò, in quella triste occasione nessun sostenitore si macchiò di alcun reato, se non quello di voler vedere la propria squadra del cuore disputare una partita di calcio.
La Polizia del South Yorkshire sbagliò tutto e l’incapacità delle forze dell’ordine di gestire l’afflusso dei tifosi del Liverpool nella gradinata scatenò una tragedia. Il sovraffollamento creatosi al centro della curva provocò nelle file inferiori i primi casi di svenimento, questi furono generati dalla pressione del pubblico che cercava di guadagnare l’accesso alla Leppings Lane ignaro della calca già presente.
La colpa della Polizia fu quella di non indirizzare gli spettatori negli altri settori della gradinata, un errore al quale se ne aggiunse un altro poco dopo, alle 14.47, tredici minuti prima del fischio d’inizio, quando dalla centrale di comando fu ordinato di aprire il Gate C, un grande cancello blu che avrebbe dovuto alleviare la pressione del pubblico all’esterno dell’impianto, presso i tornelli di pre-filtraggio.
Questa decisione si rivelò immediatamente una scelta drammatica: i tifosi che varcarono il cancello si ritrovarono indirizzati verso il centro della gradinata alla quale si giungeva attraverso un tunnel lungo e stretto.
Nel giro di qualche minuto la calca divenne insostenibile: chi si trovava dentro la curva non poteva defluire poiché le recinzioni non permettevano di entrare in campo, chi era invece nel tunnel non poteva più arretrare considerando che avanzavano sempre più tifosi da dietro.
La Polizia si rese conto della situazione all’interno della Leppings Lane in ritardo, i primi movimenti strani furono interpretati come delle invasioni di campo o dei fenomeni di intemperanza da parte di tifosi, in realtà, si stava già consumando il dramma.
La causa principale delle morti fu l’asfissia, quasi tutti persero la loro vita a causa della pressione delle persone imbottigliate nella curva. La rabbia, la tristezza e lo sgomento che attraversarono il paese portarono nel giro di due anni ad una doppia indagine del governo Thatcher condotta da Lord Justice Peter Taylor, il quale suggerì le nuove norme per gli stadi inglesi che in poco tempo furono rimodernati con telecamere a circuito chiuso, posti a sedere e coperture totali per gli spalti.
Furono inasprite le leggi e le sanzioni per i violenti, così come per gli autori di atti razzisti. In pochi anni la Gran Bretagna stravolse il mondo del calcio, eliminando quasi del tutto una piaga come quella degli hooligans. L’ottimo lavoro svolto dalle autorità inglesi nei primi anni Novanta fu premiato dall’assegnazione degli Europei del 1996 all’Inghilterra che si rivelarono un grande spettacolo per organizzazione e sicurezza.
Il processo per chiarire invece le responsabilità della tragedia di Hillsborough si risolse in una delle più grandi ingiustizie di sempre. Peter Taylor stabilì le colpe della Polizia incapace di gestire il controllo della folla e l’afflusso dei tifosi all’impianto di gioco; il tribunale invece, dopo due anni di inchieste e testimonianze, giunse ad un verdetto clamoroso: ‘morte accidentale’ scagionando di fatto i due artefici della tragedia, il Sovrintendente Capo Duckenfield e il suo assistente Bernard Murray.
L’incredulità generata da una sentenza fuori da ogni logica non frenò la sete di giustizia dei parenti delle vittime che dopo anni di battaglie e ricorsi, come quello intentato da parte di Anne Williams alla Corte Europea dei diritti umani e rigettato nel marzo del 2009, cercano ancora una sentenza che faccia giustizia alle vittime di Hillsborough.
Carnefici nel disastro dell’Heysel del 1985, vittime nel drammatico pomeriggio di Sheffield del 1989, i tifosi del Liverpool oggi ricorderanno come ogni 15 aprile questo anniversario con una toccante commemorazione ad Anfield Road, lo stadio dei Reds, e nel ricordo dei 96 di Hillsborough pregheranno cantando.
Matteo Ciofi
15 aprile 2012