L’amour n’oublie jamais

Vorrei che questo pezzo iniziasse con: “forse non tutti sanno che…”. Ma va bene, siamo tutti d’accordo sul fatto che sia illeggibile. L’intento, però, è assolutamente questo anche se è da settimana enigmistica. Dunque, forse non tutti non sanno che Alain Delon e Nico (pseudonimo di Christa Päffgen) hanno fatto l’amore e che da lì nacque il bellissimo Ari Boulogne.
Nonostante l’oggettiva e impressionante somiglianza con il padre, Delon non riconobbe mai il figlio. Ari portò imperterrito la sua battaglia fino alla morte, al fine del riconoscimento paterno presentando pochi anni fa ricorso a Orléans. Ari Boulogne crebbe in principio con Nico, la madre, poi venne legalmente adottato dalla nonna materna, Edith Boulogne, che smise di avere rapporti col figlio. Nel libro L’amore non si dimentica mai, Ari scrive sulla sua vita tormentata, dominata dal rifiuto paterno e dalla dipendenza della madre.

Ari descriverà precisamente di aver condiviso con lei la stessa siringa della stessa dose di eroina. Dopo la morte di Nico, dovuta ad una caduta, Ari iniziò ad uscire ed entrare da ospedali psichiatrici senza mai trovare pace. La sua storia è un urlo muto. Figlio di due icone mondiali la cui fama non risentirà mai del tempo che scorre, quasi fossero due divinità, il suo dolore resterà invisibile.
Ari Boulogne viene trovato morto in casa a Parigi, all’età di sessanta anni in circostanze non del tutto chiare. Suo vero nome era quello di Christian Aron Päffgen, nato a Nevilly. Fotografo, passò la vita alla ricerca di una giustizia non trovata e rigettata dalla Francia, in quanto Delon risiede in Svizzera. Gli avvocati del divo congedarono la causa sostenendo che l’assurda somiglianza tra i due altro non si trattava che di una “coincidenza morfologica”.
Il libro di Ari vale la pena di essere letto, raccoglie preziose fotografie della sua infanzia in compagnia della nonna materna Edith e della lucente quanto gotica Nico. Nico è come un intero solo dentro gli occhi troppa luce e buio. Il titolo originale è L’amour n’oublie jamais.
Questa è solo una delle tante storie che seguono le code cometarie di queste stelle come Delon e Nico. Ancora alla ricerca di un padre, muore in una notte di primavera un anno fa un uomo bambino “orfano”. Ari, nonostante non visse mai nella menzogna, grazie alla madre ed alla nonna materna, soffrì sempre per non aver fatto pace con quelle radici e i rami materni non solo non gli bastarono, ma, in aggiunta, risultavano anche disfunzionali.
Ai fan di Nico e Delon resta comunque da ammirare solo le innegabili stelle che continuano ad essere senza guardare troppo alla polvere delle loro code. Noi non vogliamo giudicare nessuno. Ma salutare un po’ di più Ari, che ci appare dalle parole del suo libro un eterno ragazzo. In cerca della sua pace. L’amore non si dimentica mai e il dizionario di francese (perché il libro in italiano è introvabile) sono gli ennesimi libri da mettere sotto l’ombrellone.
Seguendo il filone della querelle sentimentale “Bergman-Magnani”, replichiamo con l’identica chiusura: forse non è proprio una lettura estiva, ma il pettegolezzo c’è e, al contrario di tanti altri, potrebbe trainarci in inaspettati mondi di meraviglie.