Il centrodestra torna unito
Domenica 7 gennaio i leader dei più importanti partiti del centrodestra si sono riuniti nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi per cercare di formare una coalizione in vista delle prossime elezioni. Il risultato pare esser stato raggiunto nonostante gli iniziali attriti che si erano venuti a creare negli ultimi, in particolar modo tra il leader della Lega Matteo Salvini e il cavaliere. Ultimi, ma non per importanza, Giorgia Meloni, di FdI e Quarto Polo.
I tre si sono accordati su una comune linea politica da seguire, senza ancora però annunciare un vero e proprio programma elettorale. I punti cardine da seguire sono i seguenti: maggiore sicurezza e controllo dell’immigrazione, realizzazione della flat tax (ovvero un’imposta fissa che non aumenta con l’imponibile), innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro, valorizzazione del made in Italy, profonda revisione della riforma Fornero, meno vincoli dall’Europa e meno tasse e meno burocrazia.
Per quel che riguarda l’immigrazione e l’approccio “estremo” di Salvini, Berlusconi ha già rassicurato i propri elettori più moderati affermando che starà attento a non permettere degenerazioni demagogiche, così come ha dichiarato che FI sarà la forza politica di maggior peso all’interno della coalizione e lui stesso farà da garante.
Ci sono già vari dubbi sulla durata dell’alleanza, in particolar modo dopo il voto. I primi scricchiolii arrivano da subito e la colpa è dei vaccini: Salvini si dice contrario all’obbligo «Cancelleremo le norme del decreto Lorenzin. Vaccini sì, obbligo no.», mentre favorevoli sono i membri di Forza Italia che sostengono a gran voce l’obbligo alla vaccinazione in quanto “misura di civiltà nell’interesse del popolo italiano” come l’aveva definito lo stesso Berlusconi questa estate.
In realtà non è la prima volta che Salvini e Berlusconi non si trovano in buoni rapporti. Il leader della Lega infatti solo qualche anno fa condannava senza scuse Berlusconi per via della condanna nel 2013 nel processo mediaset (frode fiscale). Colpa della memoria che gioca brutti scherzi o del clima da campagna elettorale che fa dimenticare ogni scaramuccia?
Stesso problema in realtà che affligge la leader di Fratelli d’Italia la quale da tempo si scaglia contro la riforma Fornero, la cui abolizione sarebbe invece nel programma della coalizione su richiesta di Salvini, senza probabilmente ricordare che lei stessa nel remoto 2011 votò in modo favorevole all’approvazione della riforma che porta il nome dell’allora ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
I sondaggi vedono comunque in ascesa la coalizione di centrodestra che riesce a raggiungere il 36%, superando di gran lunga il Partito Democratico, in continua perdita invece al 24% ed il M5S che raggiunge il 28%.